Pino Scaccia, storico corrispondente della Rai è morto per le conseguenze del Covid poco dopo le 13 di oggi mercoledì 28 ottobre.
È stato uno degli inviati della Rai. Ha seguito numerosi avvenimenti, dalla prima guerra del Golfo al conflitto serbo croato, dalla disgregazione dell’ex Unione Sovietica e della ex Jugoslavia, fino alla crisi in Afghanistan, oltre al difficile dopoguerra in Iraq (dove è stato l’ultimo compagno di viaggio di Enzo Baldoni) fino alla rivolta in Libia.
La carriera
Ha realizzato numerosi reportage in tutto il mondo, è stato il primo reporter occidentale ad entrare nella centrale di Černobyl’ dopo il disastro, a scoprire per primo i resti di Che Guevara in Bolivia e a mostrare le immagini fino a quel momento segrete dell’Area 51 nel deserto del Nevada. Si è occupato inoltre di cronaca con particolare riferimento a mafia, terrorismo e sequestri di persona oltre a terremoti e disastri naturali.
Prima di dedicarsi a tempo pieno all’attività di blogger e scrittore, è stato capo redattore dei servizi speciali del Tg1. È stato docente del master di giornalismo radiotelevisivo all’Università Lumsa di Roma. Ha scritto 15 libri.
La comunità di Ostia, quartiere della Capitale dove aveva scelto di vivere, è addolorata e sotto choc.
Un cronista nato. Un amico. Ricordo Pino Scaccia con affetto e gratitudine. Che la terra gli sia lieve. pic.twitter.com/FOgKR2syan
— David Sassoli (@DavidSassoli) October 28, 2020
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