Piazza Navona, festa senza sponsor: in piazza soltanto i Tredicine

Martedì 26 Novembre 2019 di Camilla Mozzetti
Piazza Navona, festa senza sponsor: in piazza soltanto i Tredicine

Ancora deve palesarsi ma il destino su piazza Navona è ormai scritto: la Festa della Befana edizione 2019/2020 sarà ancora nelle mani dei soliti noti con l'aggravio di non avere Onlus o associazioni di volontariato né addobbi (a carico di privati) pensati per mitigare lo «scempio» preannunciato dall'assessore al Commercio di Roma Capitale Carlo Cafarotti per le zone (che saranno molte) costrette a restare vuote per la penuria di postazioni.
Sfuma l'estremo tentativo dell'amministrazione di mitigare l'impatto della Festa e provare a ripristinare un pur vaga dignità sul fronte dell'immagine grazie agli sponsor privati, dato per certo che saranno pochi i bancarellari (stra-conosciuti) pronti già da domani a montare le strutture. E questo perché come recita il bando proprio gli ambulanti sono tenuti a organizzare e a pagare il piano di Safety and security per la rassegna.

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I POSTEGGI
Cosa è successo? Già lo scorso anno, alla fine, gli esercenti che montarono i banchi commerciali furono una trentina a fronte di 42 postazioni. Venti furono assegnate, seguendo la procedura concorsuale che imponeva criteri specifici, alla famiglia Tredicine e ad altri operatori amici o parenti. Quest'anno il numero di chi sarà in piazza si ridurrà ancora di più: non saranno molto probabilmente più di 25 oltre alla giostra e agli spettacoli viaggianti gli ambulanti che apriranno i banchi proprio perché dovrà essere onorato il costo per il piano di sicurezza. Non tutti infatti si sono resi disponibili a coprire una cifra che viaggia intorno ai 100 mila euro. Tredicine and company naturalmente esclusi.
Lo scenario non è dunque difficile da immaginare: in piazza torneranno sempre gli stessi, stando almeno al conteggio elaborato dal dipartimento Attività produttive su chi ha chiesto il ritiro del titolo per l'occupazione di suolo pubblico. Le formalità dovrebbero essere espletate domani quando gli operatori si recheranno nuovamente in via dei Cerchi per il ritiro delle autorizzazioni avendo così la possibilità di iniziare a montare già nella notte, per arrivare ad aprire il prossimo primo dicembre.

ESCAMOTAGE NAUFRAGATI
In questo scenario l'assessore al Commercio Cafarotti aveva tentato due strade per migliorare l'immagine della rassegna, non potendo bloccare la festa senza incorrere in una sfilza infinita di ricorsi al Tar, giacché esiste un bando con seguente graduatoria entrambi regolari. La prima mossa per ripristinare un minimo di decoro per la kermesse è stata quella di chiedere agli operatori di concentrarsi in una parte di piazza Navona senza occuparla del tutto, evitando così di lasciare degli spazi vuoti esteticamente inguardabili. La proposta è stata lasciata naufragare dagli operatori che non l'hanno presa in considerazione.

I PRIVATI
Cafarotti allora ha rilanciato provando a scandagliare la possibilità di arredare la piazza e le porzioni scoperte con addobbi studiati a tema natalizio, sfruttando le sponsorizzazioni di società private, non potendo far affidamento su risorse ad hoc isolate dal Campidoglio. Purtroppo, però, «pur essendoci dei soggetti disponibili, mancano i tempi tecnici per dar seguito al progetto», spiega l'assessore. Più banalmente tra l'inizio della kermesse e le procedure burocratiche per attivare le sponsorizzazioni il tempo non gioca a favore. Per quest'anno, alla fine, lo scenario vedrà ancora una volta i soliti ambulanti gestire la rassegna per oltre trenta giorni. Sempre gli stessi operatori, che nell'80% dei casi lo scorso anno, furono multati dai vigili urbani per difformità sui permessi e sulla merce venduta durante un blitz a sorpresa compiuto alla vigilia di Capodanno.
 

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