Ostia, droga, auto in fuga sperona la volante: tre agenti feriti

Domenica 21 Febbraio 2021 di Mirko Polisano
Auto in fuga sperona la volante: Far West a Ostia, tre agenti feriti

Una partita di droga, un «commando» di albanesi in fuga e un rocambolesco inseguimento sulla via del Mare che ha portato una pattuglia della polizia fuori strada con tre agenti che finiscono in ospedale. È accaduto l’altra notte sul litorale di Roma. Gli agenti del commissariato di Ostia erano sulle tracce di alcuni dei pusher stranieri che gestiscono la piazza di spaccio di Acilia. L’operazione pianificata nei minimi dettagli. La retata è scattata al calar del sole nel quartiere di San Giorgio, epicentro del mercato di sostanze stupefacenti dell’entroterra, secondo solo a piazza Gasparri. Gli albanesi qui sono quelli che «spingono» (la droga, ndr) e «comandano». Hanno armi e soldi e l’appoggio delle famiglie legate ai Casalesi: Guarnera, Iovine, Costagliola. Per un carico di droga più forze, diverse, si uniscono. Poi decidono come rivenderla, stabiliscono le quote, le “stecche” che spettano a ognuno. Gli inquirenti monitorano ogni mossa.

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I FATTI

Dopo gli arresti dei Fasciani prima e degli Spada poi a Ostia si è creato un «vuoto di potere» in un territorio che dai tempi della Magliana è stato al centro degli interessi criminali non solo romani. Lo sanno bene le forze dell’ordine che seguono passo passo ogni movimento. Ma durante l’operazione qualcosa non va come sarebbe dovuta andare. Gli albanesi se ne accorgono e si danno alla macchia: scappando con la partita di droga (cocaina) e molto probabilmente armi. Gli uomini del commissariato gli stanno dietro: ne nasce un inseguimento a folle velocità prima sulla via del Mare e poi sulla Romagnoli fino allo svincolo con Dragona. I malviventi si lanciano all’interno del quartiere, mentre le forze dell’ordine provano ad agganciarli: la pattuglia viene speronata e finisce fuori strada. La Jeep del 113 è distrutta, mentre tre agenti finiscono in ospedale per le cure del caso. «Abbiamo sentito un forte rumore di frenata, poi le urla e alla fine un grande schianto. Sembrava di essere in un film americano, dove i poliziotti rincorrono i banditi e, invece, era tutto vero». Così alcuni testimoni che avrebbero assisito alla scena giovedì sera tra Acilia e Dragona, durante la delicata operazione anti-droga. «Gli agenti sono stati eccezionali nel tenere la situazione sotto controllo e nel non mettere in pericolo nessuno».Il «commando» riesce a darsi alla fuga ma tra gli investigatori c’è chi giura che è solo una questione di ore.

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SCHEDATI

Gli inquirenti conoscono bene i tre fuggitivi e, soprattutto, sanno dove si nascondono. Ora sono costretti alla latitanza e questo li porta a essere ancora più vulnerabili. La rete che può dare loro copertura è «attenzionata» e dai tabulati telefonici si attende il prossimo passo falso. La piazza di spaccio di Acilia continua a fare gola a molti. Faceva gola anche a Diabolik, il capo ultrà della Lazio freddato al parco degli Acquedotti, nell’agosto di un anno fa. Pur di «prendersi» Ostia, Piscitelli era disposto a un patto con i Casamonica e gli Spada per stabilire la pax criminale sul litorale tra emergenti e vecchi clan. Ora è proprio il cartello albanese a puntare all’ascesa per il controllo del territorio, puntando alla piazza di Ostia. Nella guerra tra boss e cosche c’è solo una certezza: che qualcuno di “nuovo” vuole mettere le mani sul fiume di droga che scorre parallelo alla foce del Tevere.

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