Ostia, delfino trovato morto sugli scogli: «Non toccatelo, rischio epidemia»

Domenica 18 Agosto 2019
Ostia, delfino trovato morto sugli scogli: «Non toccatelo, rischio epidemia»

È un'estate nera per i delfini del Mediterraneo. Un altro esemplare è stato trovato morto sulla costa di Ostia, su una scogliera tra il porto e Fiumara Grande. Potrebbe essere una nuova vittima del morbillivirus, il virus che ha colpito già e ucciso quaranta esemplari fra la Toscana e la Liguria. Una moria che preoccupa sempre di più, soprattutto ora con questo caso sulle coste laziali. A renderlo noto è stata la onlus Oceanomare Delphis, che da tempo cura il progetto dei 'Delfini Capitolinì. «Dopo la buona notizia del codice etico volontario per l'osservazione dei cetacei, che è di fondamentale importanza per la salvaguardia dei cetacei del litorale romano, è di oggi la triste notizia di un delfino spiaggiato a Ostia - informa la Onlus - La segnalazione ci è arrivata grazie alla collaborazione instaurata con il X Municipio di Roma, prendendo atto del buon funzionamento dell'effetto rete generato dalla segnalazione di un cittadino. 

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La preoccupazione del team di Oceanomare Delphis è che l'individuo spiaggiato sia uno dei »Delfini Capitolini«, nome del progetto di ricerca e monitoraggio dei cetacei del litorale romano, tra Ostia, Fiumicino e Torvaianica condotto dal 2011». Gli istituti zooprofilattici di Lazio e Toscana interverranno per comprendere le cause della morte. «Considerato che negli ultimi mesi sono stati numerosi gli spiaggiamenti di delfini nel nord Tirreno (in Toscana sono arrivati a 41 spiaggiamenti di delfini, tra stenelle e tursiopi), che il principale indiziato delle cause di morte è il morbillivirus (ancora da accertare con sicurezza), causa di epidemie di cetacei negli anni novanta, e che gli animali possono essere portatori di patogeni trasmissibili all'uomo, è importante che l'animale non venga toccato o avvicinato fino al momento dell'arrivo degli esperti», è aggiunto da Oceanomare Delphis. Il Mobillivirus dei cetacei (virus Cemv) è stato già individuato come il principale responsabile accertato della moria di delfini registrata sulle coste toscane quest'anno.

Le analisi fisiche, batteriologiche ed ecotossicologiche compiute dall'Università di Siena, insieme all'istituto zooprofilattico sperimentale per la Regione Lazio e Arpat, hanno messo fine ai dubbi sul focolaio che all'inizio dell'anno ha ucciso i 40 delfini deceduti in Toscana.

Se da una parte gli esperti confermano che è il Mobillivirus «la patologia riscontrata come probabile causa della morte», dall'altra, aggiunge Mancusi, sono state riscontrate delle «concause». E quest'ultime sarebbero legate all'inquinamento del mare causato dalle attività dell'uomo. Le carcasse dei delfini spiaggiate sulle coste toscane hanno rivelato alti livelli di contaminazione da Ddt, ma anche da altri componenti chimici tossici che l'uomo in qualche modo riversa in mare. Inquinamento a cui i delfini, essendo cetacei che si trovano in cima alla catena alimentare, sono particolarmente esposti.

Ultimo aggiornamento: 17:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA