Roma, ospedali in tilt per il Covid: 1800 malati aspettano un posto letto

La nuova impennata dei contagi Covid ha mandato in affanno le rete sanitaria

Mercoledì 13 Luglio 2022 di Flaminia Savelli
Roma, ospedali in tilt per il Covid: 1800 malati aspettano un posto letto

Liste di oltre mille malati in attesa di un posto letto, aumento dei pazienti Covid con polmoniti e le ambulanze ancora bloccate nei piazzali: è il panorama dell’emergenza sanitaria. Sono i numeri registrati nei pronto soccorso della Capitale nell’ultima settimana a confermare l’allarme della rete ospedaliera sanitaria. Secondo gli ultimi dati - pubblicati lunedì – la media è di 1.830 accessi al giorno nei pronto soccorso. Con la media di 68 pazienti a struttura. La lista dei pazienti in attesa di ricovero è di 1.142, con un aumento del 27% sulla settimana precedente. Ancora una cifra: risulta essere stato preso in carico 1 residente ogni 1.324. «Cifre impressionanti che ci preoccupano perché non siamo ancora arrivati al picco della quinta ondata della pandemia. Avevamo previsto questo scenario lo scorso maggio quando abbiamo iniziato a registrare il primo aumento di accessi ai pronto soccorso» commenta Giulio Maria Ricciuto, presidente Simeu (Società italiana della medicina di emergenza-urgenza) e direttore Dea Asl Roma 3. Infatti all’impennata dei malati non Covid, si somma ora quelli dei pazienti contagiati.

Secondo quanto registrato, i pazienti Covid rappresentano il 26% del totale. «Il dato è stabile da due settimane con la situazione che però è già critica. Come dimostrano i numeri degli accessi ai pronto soccorso e la lista di attesa» aggiunge Ricciuto. La preoccupazione ora è per i casi di polmoniti che stanno aumentando e che necessitano, per essere curate, di posti in terapia intensiva. «Per poter soddisfare la richiesta che a fase alterne la pandemia ci ha costretti a fronteggiare - sottolinea il presidente Ricciuto - sarebbe necessario avere un intero ospedale in più della capienza del San Camillo. Con questi numeri, la situazione è costantemente al limite».

IL PIANO DI INTERVENTI

Con la rete ospedaliera ingolfata, anche la prima linea sanitaria ne risente. Le ambulanze, ormai da giorni, restano bloccate nei piazzali degli ospedali. Perché i pazienti, in attesa di ricovero, vengono visitati e curati sulle barelle. Un’altra spinosa questione da affrontare dal momento che, per il 118 i tempi di intervento si sono allungati anche fino a sette ore. Il primo soccorso ha quindi avanzato una prima richiesta di supporto all’esercito. Ma in attesa che arrivino mezzi ed equipaggi sanitari, non resta che aspettare. Intanto dallo scorso aprile la Regione Lazio ha avviato una serie di interventi per allargare la rete dei posti letto e snellire le liste di attesa. Nei pronto soccorso sono state quindi inoltrate le linee guida per attivare le task force, unità operative ad hoc per gestire i pazienti Covid. Inoltre sono stati inseriti anche i giorni del week end per le dimissioni. E poi, sono state previste visite specialistiche anche nelle ore serali. Un piano serrato anche se i tempi di realizzazione sono lunghi. Non solo: «C’è ancora la questione del personale medico da risolvere. Abbiamo pochi medici e infermieri in corsia, il reclutamento è in corso» conclude il presidente Ricciuto. 

GLI INVESTIMENTI 

Intanto - a giugno - è stato presentato il piano investimento della Regione Lazio, una rimodulazione che riorganizza la rete ospedaliera. Sono stati stanziati 122 milioni di euro, di cui 108,9 destinati alle terapie intensive e sub-intensive. Per un totale di 694 posti aggiuntivi, di cui 282 in terapia intensiva e 412 sub-intensiva. Infine, 1,2 milioni di euro sono già stati destinati all’acquisto di nuove ambulanze: quattro sulla città di Roma, due a Frosinone, due a Latina, una a Rieti e una a Viterbo. Quest’intervento è stato già completato al 100%.

 

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