Roma, Princi «ha continuato a delinquere anche dopo la morte di Sacchi». Le motivazioni della condanna a 4 anni

Giovedì 24 Settembre 2020 di Marco Carta e Giuseppe Scarpa
Roma, Princi «ha continuato a delinquere anche dopo la morte di Sacchi». Le motivazioni della condanna a 4 anni

Dalle utenze telefoniche intestate ai cittadini bengalesi. All’uso dei social criptati come Signal per eludere i controlli: «Amo mosso i quintali. A st’ora de sera doveva essece er carico. Ma te rendi conto?». Per il gup Pier Luigi Balestrieri non ci sono dubbi: Giovanni Princi era un giovane ben inserito «nel settore del narcotraffico», e proprio per questo si era «attivato per l’acquisto di un notevole quantitativo di narcotico». E quanto si legge nelle motivazioni della sentenza con cui il giovane 24enne è stato condannato lo scorso giugno a 4 anni, per aver avuto un ruolo attivo nella compravendita di 15 kg di marijuana che si è conclusa con la morte di Luca Sacchi, l’ex amico di infanzia e personal trainer, ucciso dai dai pusher di San Basilio Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, davanti al John Cabot pub, nel quartiere Appio.

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Quella sera - era la notte tra il 23 e il 24 ottobre 2019 - Princi avrebbe agito «in qualità di acquirente anche per conto della coppia Kylembyk/ Sacchi», detentrice della provvista in denaro necessaria al buon esito dell’operazione, circa 70mila euro. Luca Sacchi avrebbe partecipato alla compravendita, «forse nel ruolo di mero convivente» di Anastasya Kylemning, la sua fidanzata, con cui Princi, è scritto nelle carte, «aveva in corso un rapporto di conoscenza/ amicizia». Al giovane non sono state concesse le attenuanti generiche per il suo «non commendevole contegno processuale» e anche per la sua «proclività a delinquere anche a distanza di pochi giorni dalla tragica morte del Sacchi». Nei suoi confronti il giudice ha disposto anche una multa di 40 mila euro.
Giovanni Princi ha aspettato una sola settimmana prima di tornare operativo: «Sono Giovanni, contattiamoci qua, cancella il vecchio numero».

E attraverso la piattaforma Signal mandava messaggi vocali - secondo gli inquirenti - relativi a «diverse operazioni di narcotraffico». «I dry li paga benissimo se sono dry veri, e l’ebra la paga bene». E ancora: «quattro e otto già non riesco a vendenne tanta perchè è un pezzo commerciale capito?».
 

Ultimo aggiornamento: 18:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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