Musei Vaticani, 10mila biglietti acquistati con le carte clonate dei turisti: chiusa agenzia

Giovedì 18 Aprile 2019 di Elena Panarella​
Musei Vaticani, 10mila biglietti acquistati con le carte clonate dei turisti: chiusa agenzia
Migliaia di biglietti per i musei Vaticani acquistati con carte di credito clonate di ignari turisti, perlopiù americani: almeno 10mila rivenduti al doppio, se non al triplo rispetto al prezzo reale, con un giro d’affari non indifferente. È quanto ha scoperto la polizia che ha sequestrato un’agenzia di viaggi in zona San Pietro, denunciando i titolari per indebito utilizzo e falsificazioni di carte di credito e ricettazione.

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LE INDAGINI
Gli agenti del commissariato Borgo hanno sequestrato l’agenzia, individuata dagli investigatori quale punto di raccolta e distribuzione di voucher per l’accesso ai Musei Vaticani, acquistati però con carte di credito clonate. Le indagini sono partite dalla denuncia in stato di libertà per ricettazione, avvenuta nello scorso dicembre, di un ghanese, titolare di un’agenzia di viaggi e turismo A Borgo Vittorio, trovato in possesso di centinaia di voucher per l’accesso ai Musei acquistati anche quelli con carte di credito clonate, che hanno consentito di risalire ad un altro punto vendita, gestito da una coppia di stranieri. I poliziotti, in stretta collaborazione con le autorità vaticane, Gendarmeria Vaticana e Direzione dei Musei Vaticani, hanno intercettato nei pressi dell’ingresso dei Musei un promotore turistico in possesso di numerosi voucher, i cui codici risultavano oggetto di accertamento.

IL GIRO D’AFFARI
Tramite il promotore si è risaliti all’agenzia turistica di riferimento, i cui locali sono stati immediatamente sottoposti a perquisizione.
In particolare, all’interno dell’agenzia sono stati individuati e sequestrati 170 voucher, ciascuno per 10 ingressi ai Musei, acquistati con fraudolenti transazioni online. Dall’esame dei computer dell’agenzia, anch’essi posti sotto sequestro, è emerso l’acquisto di oltre 1.000 voucher, per un totale di 10.000 ingressi, per un valore nominale di circa 210.000 euro, pari commercialmente a circa 400.000 euro (i biglietti poi venivano venduti al dettaglio da promotori a cifre variabili dai 40 ai 60 euro). L’amministratore unico dell’agenzia di “Viaggi e Turismo”, cittadina tedesca ed il marito, un cittadino del Bangladesh, sono stati denunciati in stato di libertà per il reato di indebito utilizzo e falsificazioni di carte di credito e di pagamento e ricettazione.
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