Centri sociali e discoteche illegali: la movida abusiva non teme il Covid

Domenica 26 Settembre 2021 di Marco Pasqua
Centri sociali e discoteche illegali: la movida abusiva non teme il Covid

Mentre il Cts non ha sciolto le sue riserve sulla riapertura delle discoteche, la movida abusiva, a Roma, sembra non temere i blitz delle forze dell’ordine e relativi sigilli.

Sì, perché anche questo weekend molti locali della Capitale hanno continuato ad ignorare le regole, facendo ballare il proprio pubblico, senza mascherine, con gravi rischi per la diffusione del Covid. Un fenomeno, quello delle irregolarità, che abbraccia il centro e le periferie eche ha visto persino andare in scena, alla Borghesiana, un concerto, con grande assembramento di minorenni tra il pubblico, nel quale si riconoscevano diversi esponenti dei clan Di Silvio e Spada.

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A Saxa Rubra, pochi giorni dopo la scadenza dei sigilli apposti dai vigili, la scorsa settimana, ecco che al Nice si è tornati a ballare, con un’affluenza da sold out: almeno 1500 le persone che hanno affollato le piste. Ha riaperto i battenti anche la discoteca a pagamento del centro sociale Brancaleone, in via Levanna. Serata di trapper, molto amati dai giovani (ingresso a 5 euro): tanti minorenni tra il pubblico, senza mascherine e senza alcun rispetto del distanziamento. Sul litorale, a Ostia, gettonate le serate del Kursaal e del Pata Azul, anche questi spazi già chiusi dalla polizia locale. «La verità è che la chiusura di 5 giorni non serve a nulla – si lascia scappare un addetto ai lavori – perché subito dopo i locali riaprono come se nulla fosse successo». Alla Montagnola, concerto del collettivo Shangai Blood, con decine di giovanissimi assembrati. Gli stessi che si sono visti nel circolo sportivo alla Borghesiana: sul palco un cantante vicino ai Di Silvio e agli Spada, tanto che molti esponenti dei clan erano sul palco.

LE CHIUSURE DELLE FORZE DELL'ORDINE

Eppure, anche questo fine settimana, è stato segnato da chiusure da parte di vigili, polizia e carabinieri. La polizia locale, ad esempio, ha trovato più di mille persone assembrate in via Gramsci. L’area pubblica, hanno spiegato gli agenti, dovrebbe essere usata per attività ludiche, eventi teatrali e culturali e, invece, era adibita ad una vera e propria discoteca. Due giorni prima, sempre i vigili, avevano chiuso il Cosmic Bar, a Valle Giulia. A Testaccio, invece, i carabinieri si sono finti clienti al Charro Cafè: al suo interno, 200 persone mentre sul palco una cubista invitava tutti a ballare. Il locale è stato chiuso per 5 giorni. Anche le piazze hanno dato del filo da torcere alle forze dell’ordine. Per evitare la formazione di assembramenti legati al grande afflusso di persone, gli agenti hanno dovuto procedere alla chiusura momentanea di Piazza Santa Maria in Trastevere e Piazza Trilussa. Ma la folla si è riversata anche a Campo de’ Fiori e al Pigneto, oltre che nella zona di Piazza Navona.

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