È stato stroncato da un infarto a poco più di 40 anni il pianista romano Adriano Urso, fratello di Emanuele Urso - The King of Swing, con cui per tutta la vita ha condiviso i palcoscenici jazz più importanti d’Italia, affermandosi tra i maggiori esponenti e protagonisti della scena musicale retró.
La crisi e il lavoro da Rider
Adriano Urso era rimasto senza lavoro per il covid e morto per infarto durante una consegna come rider, mentre stava consegnando la cena ad una cliente proprio con la sua auto. Un'occupazione che aveva intrapreso perché impossibilitato a lavorare infatti il jazzista aveva cominciato a lavorare da qualche mese come fattorino.
Pianista d’eccezione, arrangiatore e trascrittore delle più belle pagine della storia del jazz. Figlio del contrabbassista Alessio con cui, sempre insieme a suo fratello Emanuele, ha formato un trio prima ed una band poi, riconosciuta ovunque per la grande energia e raffinatezza del loro Jazz, ricordo tangibile della Swing-Era. Studioso del pentagramma ed entertainer di professione, con migliaia di concerti all’attivo e centinaia di pagine manoscritte e tradotte in performance che da sempre, hanno allietato e regalato felicità al pubblico che lo seguiva. Una formula potente la loro, che ha attirato il pubblico dimostrando che la grande musica non ha età e che il divertimento può passare attraverso il “semplice” ascolto di successi musicali meravigliosi e che il Jazz è innanzitutto Swing.