È stata definita una "celebrazione cruda e spudorata" dell'assassinio di Giulio Cesare. Una rarissima moneta d'oro di epoca romana raffigurante il volto di Marco Giunio Bruto, principale artefice della congiura contro il "dictator" romano, è stata battuta all'asta per una cifra record: 2,7 milioni di sterline, corrispondenti a 3,5 milioni di dollari.
Il record precedente era detenuto da una moneta greca, in gergo chiamata "statere", venduta nel 2012 per 3,25 milioni di dollari. Quattro anni prima, nel 2008, un sesterzio di bronzo dell'imperatore Adriano era stato venduto per "soli" 2,5 milioni di dollari. La "moneta dei record" oltre a raffigurare il volto di Bruto su un lato, riporta sull'altro due pugnali a richiamare proprio l'assassinio, e il cosiddetto "berretto della libertà", un indumento simbolico dato agli schiavi al momento della loro liberazione. Al centro, campeggia la sigla: "Eid Mar", le Idi di Marzo, chiaro riferimento al 15 marzo, giorno della morte di Cesare nel 44 a. C.
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La moneta era stata emessa da Bruto due anni dopo l'assassinio, commesso assieme al complice Cassio, nel 42 a.C. Bruto successivamente si uccise dopo aver perso la battaglia di Filippi contro il nipote ed erede di Cesare, Ottaviano, e Marco Antonio. "In un atto di impareggiabile spavalderia, ci vengono subito presentate le armi del delitto usate per uccidere Cesare, la data precisa dell'atto e il movente", spiega Richard Beale, amministratore delegato di Roma Numismatics. Il prezzo è sicuramente elevatissimo, ma il fascino di avere una moneta coniata dall'assassino di Giulio Cesare in persona non ha prezzo. Almeno è sicuramente così per il fortunato compratore che si è aggiudicato l'asta.
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