Incubo scale mobili nella metro: 800 guasti al mese, gli addetti alla manutenzione: «I freni sono difettosi»

Lunedì 25 Marzo 2019 di Lorenzo De Cicco
Incubo scale mobili nella metro: 800 guasti al mese, gli addetti alla manutenzione: «I freni sono difettosi»

Si chiama «contatto di rottura catena-gradini». È il dispositivo di sicurezza che dovrebbe bloccare la scala mobile, una sorta di freno d'emergenza che scatta se si spezza la fune che tiene insieme la rampa ed evita una slavina incontrollata delle lamine di metallo. Gli operai della manutenzione della metro A e B hanno scoperto che alcuni di questi dispositivi, piuttosto datati su diversi impianti, sarebbero potenzialmente «difettosi». Per questo l'Atac ne ha disposto la sostituzione d'urgenza, per 20 scale, comprese le stazioni di Barberini, Spagna e Flaminio, quelle che si ritrovano, insieme a Repubblica, con i tapis roulant fuori uso per motivi di sicurezza (l'unica aperta è Flaminio, dotata anche di scale tradizionali).

LE SOSTITUZIONI
I lavori li ha già effettuati la ditta incaricata della sicurezza, finita ora sotto inchiesta della Procura per riparazioni che, secondo i pm, potrebbero addirittura essere state «peggiorative» rispetto alla situazione iniziale. Tanto che il colosso dei trasporti, guidato dal presidente e ad, Paolo Simioni, ora valuta di rescindere il contratto d'appalto, aggiudicato nel maggio del 2017 (quando Atac era affidata a un altro manager, Manuel Fantasia), con un ribasso del 49,7%.

Oggi nel quartier generale di via Prenestina si terrà un vertice d'emergenza. Obiettivo: riaprire nel più breve tempo possibile le tre stazioni consecutive rimaste coi cancelli serrati, isolando di fatto il Centro storico.
I guasti alle scale mobili e agli ascensori sono diventati la priorità di Simioni, che dopo avere salvato l'Atac dalla bancarotta, col successo del concordato, ora deve provare a rilanciare un servizio che ancora arranca.

Una zavorra, quella dei malfunzionamenti, che produce oltre 800 interventi di riparazione al mese. Sarebbero di meno rispetto a quelli del passato, secondo la ditta di manutenzione (un consorzio che mette insieme un'impresa di Napoli e una di Roma), mentre l'Atac, nelle contestazioni già spedite in vista della risoluzione del contratto, ha annotato un «incremento degli intrappolamenti negli ascensori nel periodo gennaio-maggio 2018 (attuale manutentore) rispetto allo stesso periodo dell'anno 2017 (precedente manutentore) del 272% per la metro A e del 45% per la B». La verità è che le scale, in tanti casi, sono molto vecchie. E gli investimenti per rimetterle a nuovo, negli ultimi anni, sono stati erogati col contagocce. E così alla metro di Barberini, dove si è squarciata la rampa giovedì, sarebbe bastato un chiodino, trovato dagli operai, per far accartocciare tutto. Per fortuna nessuno, in quel caso, si è fatto male.

© RIPRODUZIONE RISERVATA