Treni fermi, guasti, stazioni chiuse. Risultato finale, dopo anni di ritardo nella manutenzione dei convogli e delle infrastrutture, troppo spesso trascurata dalla passata amministrazione: il servizio della linea B della metropolitana è ai minimi termini.
LA SITUAZIONE
Il crollo quasi verticale del servizio ha portato l’offerta di servizio della metro B al livello più basso registrato negli ultimi anni. Inferiore addirittura a quello che ha caratterizzato il periodo del lockdown, quando il trasporto pubblico era stato limitato dalla stessa amministrazione comunale, proprio a causa delle forti restrizioni alla mobilità introdotte nella prima fase della pandemia di Covid. Ad aprile del 2020, infatti, il servizio effettivo è stato pari al 68,8 per cento del programmato. Alla prima riapertura post lockdown, tra giugno e luglio, l’offerta di treni sulla linea B era tornata a pieno regime, toccando quota 100 per cento del servizio programmato medio, per poi procedere con alti e bassi fino ad agosto del 2021. Da allora è scoppiato il caos delle manutenzioni, che l’ultima amministrazione capitolina aveva rinviato per troppo tempo, e la metro B si è trovata a dover assicurare il servizio con un numero sempre maggiore di treni fuori uso per essere sottoposti a revisione. E per non lasciare le flotte completamente sguarnite è stato necessario anche un intervento del ministero dei Trasporti, che ha approvato una proroga di 12 mesi sulle scadenze della manutenzione.
LE STRUTTURE
Se il servizio avanza a fatica, è anche a causa dei problemi delle stazioni. Dopo la lunghissima chiusura delle fermate Policlinico e Castro Pretorio, le carenze infrastrutturali (acuite anche in questo caso da anni di mancata manutenzione) hanno continuato a colpire tutta la linea B. Da alcuni giorni è off-limits la stazione di viale Libia, sulla diramazione B1 (inaugurata da appena dieci anni), a causa di «lavorazioni sulle scale mobili». Ma su quasi tutta la metro B gli impianti sono spesso vicini alla data prevista per la sostituzione completa. Entro giugno, si concluderanno i lavori di sostituzione delle ultime scale mobili nella stazione Bologna (dove è chiuso anche il cancello di accesso in viale delle Provincie) e quelli delle prime due di Tiburtina. Inaccessibile alle persone con disabilità, oltre a Bologna, c’è anche la fermata Quintiliani, mentre hanno scale mobili o ascensori fermi anche le stazioni Garbatella, Piramide, Termini, Rebibbia, Annibaliano e Jonio.