No pass, la dottoressa picchiata al Circo Massimo: «Dicevano "il virus non esiste" e nessuno mi ha difesa»

La vittima sarà ascoltata nelle prossime ore, gli altri passeggeri non sono intervenuti

Lunedì 25 Ottobre 2021 di Flaminia Savelli
No Pass, la dottoressa picchiata al Circo Massimo: «Dicevano "il virus non esiste" e nessuno mi ha difesa»

«Mi sono presentata come medico per dare informazioni corrette, stavano parlando del Covid ripetendo concetti fuori da ogni logica, non ho avuto il tempo di fare nulla. In una manciata di secondi sono stata aggredita. Nessuno mi ha difesa, ora ho paura». Così ha raccontato la dottoressa aggredita venerdì poco dopo le 19 da un gruppo di No pass che stavano viaggiando sullo stesso vagone della metro. La prima miccia si è accesa quando si sono rifiutati di indossare le mascherine su richiesta degli altri pendolari. A quel punto si è accesa una violentissima discussione: «Questa è una dittatura sanitaria, il virus non esiste. Siete servi dello stato» hanno ribattuto con i toni che si sono fatti sempre più accesi.

Dottoressa aggredita dai No pass al Circo Massimo: «Picchiata alla fermata della metro»

La dottoressa, G. C. di 37 anni, è perciò intervenuta ma una componente del gruppo si è subito scagliata contro di lei. Le indagini per risalire all'identità del gruppetto sono già scattate: al vaglio le immagini di video sorveglianza di stazioni e metro della Linea B, dalla stazione San Paolo alla Laurentina.
LE INDAGINI
La lite si è poi trascinata sulla banchina della stazione San Paolo ed è degenerata in aggressione quando una delle donne ha sferrato una testata alla dottoressa che è finita a terra. Quindi, all'arrivo di un altro convoglio diretto alla stazione Laurentina, il gruppo è salito facendo perdere le tracce. Sono gli agenti del distretto Cristoforo Colombo incaricati delle indagini. Decisive saranno le immagini delle telecamere di video sorveglianza che ieri sono state consegnate al dirigente Robero Cioppa. Da quanto è stato subito confermato, il gruppo aveva appena partecipato alla manifestazione di No vax che si era da poco conclusa a Circo Massimo.

Tutti indossavano gilet gialli e mostravano bandiere italiane. «Molto dipenderà dalla qualità delle immagini» precisano i poliziotti. Anche se, aggiungono: «Abbiamo più di un indizio per risalire alla loro identità. Le ricerche si allungano anche fuori dalla città. Molti partecipanti ai cortei di sabato non erano di Roma quindi non è escluso che il gruppo sia arrivato da un'altra regione. Non escludiamo nulla». Tra le prove ora in mano ai poliziotti c'è anche il video girato da una pendolare in cui il gruppo di No pass viene ripreso in primo piano.

Scontri dei no Green pass a Roma, allarme Ue: «A rischio le democrazie»

Le immagini, di una parte della discussione, sono chiare: «Ho avuto paura ecco perché non sono intervenuta» ha dichiarato l'autrice del video registrato con un cellulare. Da questa mattina dunque i periti procederanno con perizie e analisi tecniche sui fotogrammi. È stata la stessa dottoressa a chiamare i soccorsi venerdì sera. Una volta essersi ripresa dalla choc, ha allertato il 112. Gli agenti hanno subito richiesto l'intervento di un'ambulanza: i sanitari del 118 hanno quindi predisposto il trasporto al Cto della Garbatella in codice arancione. È stata medicata e dimessa con una prognosi di 20 giorni dopo che i medici hanno confermato una contusione al naso.
Mentre è attesa nei prossimi giorni al commissariato Colombo di via Giovanni Maria Percoto: la vittima infatti non ha ancora sporto denuncia. Le prime informazioni sono state raccolte dagli agenti intervenuti alla stazione San Paolo.

 


LA SOLIDARIETÀ
Alcuni testimoni hanno confermato la ricostruzione della dottoressa che tra le lacrime ha più volte detto: «Durante la discussione nessuno è intervenuto, nessuno mi ha difesa». L'Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato ha espresso solidarietà tramite una nota: «Una vile aggressione nei confronti di una professionista colpevole di aver espresso la propria opinione. Spero che le autorità facciano presto piena luce sugli aggressori».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA