Luca Sacchi, chi è Paolo Pirino: sulla sua pagina Facebook pistole tatuate e ​uomini armati

Venerdì 25 Ottobre 2019
Luca Sacchi, Paolo Pirino su Facebook tra pistole, scarface e tatuaggi

Tatuaggi, armi, Scarface, lo sguardo di sfida. Il profilo Facebook di Paolo Pirino, uno dei due fermati per la morte di Luca Sacchi, è un inno alla filosofia del 'gangsta' di periferia in chiave Gomorra. La foto che campeggia sulla pagina è di tre incappucciati armati e ancora più giù foto di uomini con mitra e pistole. Ed è una pistola spianata quella che Pirino ha tatuata sul petto assieme all'immagine di tre donne. Tatuaggi che Pirino sfoggia in più foto, come quello sulla mano sinistra, l'anno di nascita - 1998 - e l'effigie della Madonna. Poi tanti post con canzoni neomelodiche e frasi ad effetto e foto che ritraggono Pirino in atteggiamenti da duro, jeans strappati e giubbotti di pelle.
 

 

LEGGI ANCHE --> Luca Sacchi, la fidanzata: «La droga non c'entra, mai incontrati pusher. Era lì per guardare il fratellino»
 

Tre uomini armati di pistola con il volto coperto come immagine di copertina e, nel profilo, gli slogan da ribelle e le foto con gli amici in pose da duri. Così il profilo Facebook di Paolo Pirino, uno dei due sospettati della morte del 24enne Luca Sacchi. All'apparenza un ragazzo come tanti con la barba incolta, gli orecchini e il petto completamente coperto dai tatuaggi, la passione per serie tv come Gomorra e Romanzo Criminale, per pugili e atleti della MMA come Floyd Mayweather e Conor McGregor e per rapper come 50 Cent. Non mancano meme e citazioni con foto di armi da fuoco nei suoi pochi post pubblici. «Prendi la vita come viene, tanto tutto può cambiare in un attimo...», recita uno slogan condiviso da Pirino. «Sia nel bene che nel male io la mia vita me la godo finché posso...Degli altri? Non me ne frega un ca...! Nessuno mi ha regalato niente», si legge in un'altra foto abbinata a una celebre immagine di Scarface Al Pacino.

La mobile: indagine lampo. «È stata un'indagine lampo». Lo ha detto il dirigente della Squadra Mobile di Roma, Luigi Silipo, dopo il fermo dei due presunti responsabili della morte di Luca Sacchi. «Non si sono assolutamente costituiti - hanno detto gli investigatori - sono stati raccolti elementi e poi sono stati catturati fuori dal domicilio, in luoghi dove si nascondevano. Hanno usufruito di legami familiari e di conoscenze». Uno dei due è stato rintracciato in un residence ed entrambi «non hanno opposto resistenza». Il colonnello Mario Conio, comandante del Reparto operativo dei Carabinieri di Roma ha sottolineato: «Si è subito lavorato in piena coordinazione e sinergia tra Questura e comando provinciale dei carabinieri di Roma».
 

Ultimo aggiornamento: 11 Novembre, 11:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA