L'assassino di Luca Sacchi e le consegne di cocaina ai vip dello spettacolo a Roma

Venerdì 19 Giugno 2020
L'assassino di Luca Sacchi e le consegne di cocaina ai vip dello spettacolo

Un centralino aperto fino a notte fonda per prendere ordinazioni, in grado di garantire consegne in ogni angolo della Capitale. Con il call center della droga, la cocaina viaggiava dal quartiere di San Basilio a Roma nord, fino al centro. Raggiungeva i clienti che chiamavano anche all'ultimo minuto, o scrivevano le parole in codice con un sms: «Un amico» indicava una dose e «una mano» 5 grammi.

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Un giro di spaccio patinato, gestito da uno dei killer di Luca Sacchi e diventato rinomato tra i vip della Capitale, soprattutto nel settore dello spettacolo e dell'organizzazione di eventi e di concerti. Paolo Pirino, 22 anni, già detenuto e sotto processo per l'omicidio del personal trainer romano, insieme a due soci aveva escogitato un sistema a suo modo raffinato e soprattutto «innovativo» per spacciare, sottolinea il gip che ieri ha disposto l'arresto per 7 persone. Tre sono in carcere e quattro ai domiciliari.

LE CONSEGNE
Il gruppo, in grado di garantire fino a 80 consegne nei week-end e capace di fatturare 15mila euro in una sola settimana, era stato danneggiato negli affari dal lockdown, ma con le prime riaperture aveva subito contattato i clienti con un sms pubblicitario intercettato dai finanzieri del Gico del comando provinciale di Roma. Pirino ha ricevuto l'ordinanza di custodia cautelare direttamente in carcere. Lo scorso ottobre, nella compravendita di 70mila euro di erba costata la vita a Sacchi, era il socio di Valerio Del Grosso. Era stato lui a colpire con una spranga Anastasia Kylemnyk, la fidanzata di Luca - finita pure lei a processo per detenzione di stupefacenti -, per rubarle lo zainetto che conteneva i soldi, prima che Del Grosso sparasse un colpo di pistola in testa al ragazzo. Il pm che coordina le indagini è sempre lo stesso: la dottoressa Nadia Plastina. Nell'ordinanza di ieri, il gip ricorda l'agguato che il 23 ottobre ha sconvolto la Capitale: i nuovi arresti sono la dimostrazione del fatto che il «core business» dei killer di Sacchi fosse la droga. Insieme a Pirino, che durante le indagini ha anche tentato di investire due finanzieri a un posto di blocco, ieri sono stati spediti in carcere gli altri capi del gruppo: i fratelli Manolo e Samuel Billocci, 22 e 19 anni. Ai domiciliari sono invece finiti quattro pony-express di stupefacenti: Sara Parisi, Noemi Marchionni, Laura Lodi e Marco Campanelli.
 



I CLIENTI
Il gruppo a Roma era rinomato. Pirino e i colleghi erano famosi soprattutto «nel settore dell'organizzazione di spettacoli», scrive il gip. Tra i clienti che ricevevano droga a domicilio, si legge nell'ordinanza, ci sarebbero «il tecnico di Ultimo» e un membro dello staff di Alessandra Amoroso, che avrebbe effettuato un ordine il 21 marzo 2019, con la dose consegnata appena fuori dal Palalottomatica, poco prima che iniziasse il concerto. Il collaboratore di Ultimo - nelle intercettazioni era lui a presentarsi come «il tecnico» del cantante - il 23 maggio 2019 avrebbe invece chiamato Pirino e fissato un appuntamento per comprare «stupefacente in occasione di un impegno professionale al Palalottomatica». Secondo il gip, è quindi palese che «il sodalizio fosse noto negli ambienti delle organizzazioni artistiche e di eventi, quali sicuro fornitore di narcotici».

A causa dell'emergenza Coronavirus gli affari erano stati fermi per la durata del lockdown. Ma per non perdere la clientela, con le prime riaperture i pusher avevano subito avvisato gli avventori con un sms pubblicitari - in un italiano stentato - intercettati dai finanzieri: «Ciao bello\a sono lele di san basilio siamo stati fermi x un po' a causa del covid19 comunque da domani alle 14 fino alle 2 di notte risaremo attivi con amichetti a 30 e (mani o tmax a 230) disponibili a raggiungerti dove sei, siamo tornati al top top chiamami un abbraccio». Il gip sottolinea che gli indagati avevano messo in piedi un'organizzazione «estremamente efficace, sia nell'ottica di facilitare la domanda che di ridurre i tempi e i passaggi per soddisfarla, ma anche di minimizzare i rischi», annullando le piazze di spaccio. Un sistema che, nel corso dei mesi, ha consentito ai giovani ritagliarsi «uno spazio operativo di tutto rispetto in un contesto già a fortissima presenza criminale».
Michela Allegri
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Ultimo aggiornamento: 14:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA