«Ti sembro dottor Jekyll e mister Hyde?», scriveva Anastasia Kylemnik al suo fidanzato, Luca Sacchi. «Una cifra. Sembra che giochi con i miei sentimenti» ribatteva il 24enne, in uno scambio di messaggi adesso agli atti dell’inchiesta. «Mi hai stufato», diceva l’ucraina in un’altra conversazione. Sms che tracciano una parabola discendete nella relazione tra il personal trainer e la baby sitter a un mese dall’assassinio del giovane fuori dal pub John Cabot, nel quartiere Colli Albani a Roma.
LEGGI ANCHE --> Luca Sacchi, giudizio immediato per tutti gli indagati, anche per Anastasia. Processo al via il 31 marzo
La fiducia di Sacchi nei confronti della Kylemnyk era crollata. Il rapporto tra i due ragazzi, negli ultimi tempi, non era più sereno, si era sfilacciato. Sacchi l’accusava di non essersi comportata bene, «sono arrabbiato». La 25enne, invece, non sopportava più la madre di Luca. Un’avversione nei confronti della suocera che la 25enne manifestava in modo chiaro.
LEGGI ANCHE --> Luca Sacchi e Anastasia, le liti in chat prima del delitto: «Sei un mammone, la mia vita con te fa schifo»
Era soprattutto Sacchi a chiedere spiegazioni alla fidanzata. La ragazza spesso non rispondeva alle telefonate. Lui domandava e la Kylemnyk non era sempre conciliante. Il 15 settembre, un mese prima del suo assassinio Sacchi scriveva: «Rispondi». «Tutto ok. Mi stavo lavando. Un attimo». Il personal trainer non era troppo convinto della risposta: «Sei una m.... s.......». «Ti giuro», ribatteva lei. Il 24enne era sconsolato e spiegava che «non posso andare avanti cosi». «Sono arrabbiatissimo con te», aggiungeva. Poi, sempre, Sacchi le rappresentava il motivo del suo disappunto. «Non mi sono fidato molto perché eri un po’ fatta e avevo paura di qualsiasi cosa». E ancora, «hai fatto una cazzata grossa come una casa. E ti giuro mi ha proprio dato fastidio. Ancora non ho risolto, per un motivo o per un altro, certe volte mi scordo. Altre non se po fa».
Il motivo per cui il personal trainer era in qualche modo deluso dal comportamento della fidanzata non viene esplicitato. Tuttavia, da altre conversazioni, emergeva chiara la diffidenza maturata da Sacchi. Tre giorni dopo gli sms tra i due erano di nuovo infuocati. Il tema era sempre lo stesso: «Oggi non so un c.... di te. Non mi dici niente. Sto aspettando, da quando mi sono svegliato, di sentirti». Poi l’accusava di scrivere nella chat di gruppo e di parlare con Giovanni, probabilmente Princi. «Non rispondi mai, parli solo nel gruppo con Gio». «Sto preparandomi tra poco ti chiamo», rispondeva Anastasia. «Per andare dove?», domandava Sacchi. Il 19 settembre il 24enne era preoccupato. La fidanzata non gli rispondeva da quasi un’ora. E lei replicava in questo modo, «non prendeva il cell».
Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".