Lorenzo Guerrieri, malore in mare a Ventotene: muore 20enne romano. Il nonno: «Era sanissimo»

Lo studente di Tor Vergata trovato in fondo al mare, disposta l'autopsia

Domenica 28 Agosto 2022 di Rita Cammarone e Raffaella Troili
Lorenzo Guerrieri, malore in mare a Ventotene: muore 20enne romano. Il nonno: «Era sanissimo»

Ha fatto solo un tuffo in quel mare di cui conosceva ogni tratto e ogni fondale. Ma qualcosa è andato storto, Lorenzo Guerrieri, universitario romano di 19 anni non è più riemerso dalle acque di Ventotene.

Esperto sub, non aveva con sé l'attrezzatura, aveva deciso di non scendere di nuovo negli abissi come il pomeriggio precedente. Aveva solo accompagnato gli altri sull'imbarcazione in appoggio alle attività di diving organizzate per le immersioni e lo snorkeling. Erano le 10 di ieri mattina quando si è tuffato per un bagno in località Le Sconciglie nei pressi di Punta Mamma Bianca. Non vedendolo i compagni si sono tuffati intuendo fosse accaduto qualcosa: lo hanno trovato adagiato sul fondale, a circa 20 metri, lo hanno preso e riportato in superficie e adagiato all'interno dell'imbarcazione ricondotta a gran velocità nel porto dell'isola. Affidato ai soccorsi del personale del 118, per Lorenzo non c'è stato nulla da fare.

Gli operatori hanno provato per un'ora a rianimarlo. Ma il suo corpo non ha reagito. Resta ora da accertare se la tragedia sia riconducibile ad un improvviso e sconosciuto malore o, se tuffandosi in acqua, il giovane abbia urtato da qualche parte, contro uno scoglio o un altro oggetto presente in acqua. Bisognerà attendere l'esito dell'autopsia, disposta dalla Procura della Repubblica di Cassino. Ieri pomeriggio il corpo del 19enne è stato trasportato sul continente a mezzo nave di linea diretta a Formia. Ad attendere la salma i genitori, Alessandra Fionelli e Giovanni Guerrieri, travolti dal dolore, da quando al mattino hanno ricevuto la notizia. Una ditta di onoranze funebri ha poi provveduto al trasporto della salma presso l'obitorio dell'ospedale Santa Scolastica di Cassino dove sarà eseguito l'esame autoptico.

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Sul luogo dell'incidente ieri mattina si sono svolti gli accertamenti del personale del Locamare, diretti dal tenente di vascello Antonio Borraccino, comandante dell'Ufficio circondariale marittimo di Ponza, presente anche lui sul posto. Ascoltati i testimoni della tragedia per ricostruire l'esatta dinamica dell'accaduto. I carabinieri della locale stazione hanno operato in supporto al personale della Guardia Costiera.
Lorenzo viveva a Roma in via di Fioranello in una casa immersa nel verde, era il primo di tre figli. Era un appassionato di mare ed era un habitué dell'isola. Ma le sue passioni erano tante, lo studio dove eccelleva, i viaggi, la natura. Le sue foto sui social esprimono gioia pura e voglia di vivere intensamente.

IL DOLORE
A piangerlo nella sua casa ieri c'erano il nonno Massimo Fionelli e la zia Valentina. «Era il numero uno, un ragazzo d'oro - diceva il nonno - lo avevo sentito ieri, perché il 2 settembre avrebbe compiuto 20 anni e gli organizzavo sempre una festa. Gli avevo chiesto se voleva la pizza o altro e quanti sarebbero stati... Era sano come un pesce, chissà se l'autopsia chiarirà cosa gli è successo, se aveva qualcosa che non sapevamo. Un bravo ragazzo, non si può morire a 20 anni così, c'ero io prima di lui, io la mia vita l'ho fatta». Tra i pianti i parenti hanno ricordato la sua passione per le immersioni «aveva da tre anni il brevetto per i 50 metri di profondità, accompagnava e aiutava gli istruttori, oggi non è voluto scendere però, solo un tuffo tra i suoi pesci e le sue stelle marine...». Lorenzo aveva frequentato il primo anno del corso di laurea in Engineering Sciences a Tor Vergata, «aveva dato sette esami ed era andato a Ventotene a metà luglio, libero dagli studi - ricordava la zia - un ragazzo brillante, era stato anche un anno in Canada al quarto anno di liceo. Sempre pronto ad aiutare gli altri, a spiegare quel che non capivano. Sensibile, delicato, una rarità, davvero».

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Sul suo profilo immagini e video di immersioni nelle acque di Ventotene esperienze uniche le definiva, ma anche tramonti, cavalcate, lanci con il paracadute assieme all'istruttore, gite tra cascate e boschi, in Canada come in Abruzzo, nel luglio scorso. «La vita non si misura attraverso il numero di respiri che facciamo, ma attraverso i momenti che ci lasciano senza respiro» scriveva. E a Ventotene ha lasciato il segno. Quando ieri il suo corpo esanime è arrivato al porto di Ventotene, in tanti lo hanno riconosciuto. L'amministrazione comunale, rappresentata dal vice sindaco Giuseppe Pepe, ha espresso profondo cordoglio per la giovane vita spezzata. «Ho pregato, ho meditato tutto il tempo nella speranza che il Cielo mi ascoltasse. C'era un altro disegno per te e sono certa che sarà un disegno di pace. Lascio l'isola triste, quell'isola dove Lorenzo ogni anno correva a trascorrere le sue vacanze per fare cose appassionanti», ha postato su Facebook una turista ieri di ritorno sul continente.

 

Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 05:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA