Luca Sacchi, l'affondo della madre: «Nastja, non devi avere pace»

Mercoledì 18 Marzo 2020 di Alessia Marani
Luca Sacchi, l'affondo della madre: «Nastja, non devi avere pace»

«Non devi avere pace, per il resto della tua vita!!!!». Tina Galati, la mamma di Luca Sacchi, la pace non l'ha più da quando suo figlio è stato ucciso a 24 anni dai pusher di Casal Monastero. Sono passati cinque mesi dalla rapina trasformata in omicidio davanti a un pub dell'Appio Latino. Luca aveva cercato di difendere la sua ragazza, Anastasia Kylemnyk, dai due ragazzi scesi armati di pistola e mazza da baseball dalla Smart per rubarle lo zainetto che - si scoprirà poi- conteneva 70mila euro necessari per una compravendita di droga organizzata dall'amico Giovanni Princi.

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E ora le parole più dure della mamma di Luca, quel «non devi avere più pace», sono proprio per quella ragazza bionda e dagli occhi di ghiaccio ceh aveva accolto in casa come una figlia, parole pesanti come un macigno e scritte a pochi giorni dall'uscita di Princi dal carcere. Il giovane studente di Psicologia, infatti, venerdì scorso, è stato mandato ai domiciliari in virtù della sua incensuratezza e della buona condotta nei suoi quattro mesi di detenzione.

Tina posta la foto di Nastja che viene portata in caserma dai carabinieri dopo l'arresto per quella compravendita di droga. Per mamma Tina «il comportamento di Anastasia dopo la morte di mio figlio spiega più di ogni altra cosa». Poco dopo, sempre mossa dalla rabbia e dal desiderio di giustizia, pubblica un altro post, questa volta accompagnato da un collage fotografico degli altri protagonisti della terribile vicenda che ha devastato la sua famiglia. Oltre ad Anastasia e a Princi, ci sono Valerio Del Grosso (l'autore materiale del delitto), il complice Paolo Pirino che era sceso dall'auto con lui, Armando De Propris e il padre Marcello, accusato di avere fornito la 7.65 al cuoco di Casal Monastero. E anche in questo caso, Tina, non usa mezzi termini: «Dovete pagare tutti!!!».

Il riferimento è alla fase processuale della vicenda. Se Princi è ai domiciliari e verrà giudicato per la droga, gli altri - tranne Anastasia che ha espresso volontà di proseguire con il rito ordinario - presenteranno ancora una volta, con tutta probabilità, richiesta di rito abbreviato in Corte d'Assise. Circostanza che i genitori di Luca, Alfonso e Tina, rigettano con tutte le forze che sono rimaste loro: «Chi ha ucciso nostro figlio, un ragazzo di 24 anni, e che si è sempre sottratto agli interrogatori, che non ha mai contribuito alle indagini, non può e non deve ottenere scorciatoie». Secondo gli avvocati dei Sacchi, Armida Decina e Paolo Salice, «un'ulteriore richiesta di rito abbreviato può determinare una sospensione del processo con un allungamento dei tempi».

Mamma Tina, intanto, è sempre più chiusa nel suo dolore.

Risponde con grandi cuori a chi le manifesta solidarietà. Non solo in privato. Sono tanti su Facebook a unirsi a lei e al marito Alfonso nella battaglia per Luca. «Giustizia o no vivrà coi sensi di colpa ed è ciò che si merita», scrive Antonio D. «Dai tempo al tempo, avrà ciò che ci merita. Tina ti abbraccio», aggiunge Lidia. «Brutte facce senza peso di coscienza, pagheranno tutti», rincara Federica C..

Ultimo aggiornamento: 15:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA