Leonardo Muratovic, lite e coltellate ad Anzio: morto tra la folla. Assassino in fuga, ipotesi regolamento di conti

Dramma tra i locali in spiaggia, vittima un pugile 25enne di Aprilia

Lunedì 18 Luglio 2022 di Flaminia Savelli
Leonardo Muratovic, lite e coltellate ad Anzio: morto tra la folla. Assassino in fuga, ipotesi regolamento di conti

dal nostro inviato
ANZIO Notte di sangue e coltelli sulle spiagge del litorale romano: Leonardo Muratovic, 25enne di origini croate residente ad Aprilia e pugile professionista, è morto con un colpo all'addome. Stava trascorrendo una serata con il migliore amico e la fidanzata e a un certo punto si è allontanato dal locale. Perché? Non è chiaro, ma di certo c'è che ad attenderlo fuori c'era il suo assassino. La pista che seguono gli agenti del commissariato di Anzio e gli uomini della Squadra Mobile non è solo quella di una rissa degenerata in omicidio.

Le due compagnie di ragazzi si sarebbero scontrate per futili motivi. Anche se con il passare delle ore e i racconti di testimoni e amici della vittima, non si esclude che dietro la morte del pugile ci sia altro: vecchie ruggini tra i ragazzi di Aprilia e una compagnia di Anzio? O forse, un conto aperto e legato a doppio filo con l'ambiente del pugilato? Intanto i fatti: da quanto ricostruito finora, Leonardo Muratovic sabato era uscito con il suo migliore amico: insieme alle rispettive fidanzate. In gruppo stavano trascorrendo la serata alla Riviera Mallozzi, al Bodeguita Beach. Alle due di notte, così hanno riferito i testimoni, due uomini della sorveglianza avrebbero invitato il pugile a uscire dal locale sulla spiaggia. Fuori, ad attenderlo, c'era un gruppo di ragazzi che lo avrebbero subito accerchiato e a turno colpito. Una rissa degenerata quando uno degli aggressori ha tirato fuori il coltello. La vittima avrebbe cercato di scappare ma non ha avuto scampo: un colpo secco all'addome. Si è accasciato a terra davanti agli occhi attoniti dei testimoni. Poi il fuggi fuggi lungo la Riviera Mallozzi degli aggressori. Muratovic è stato trasportato al pronto soccorso dell'ospedale di Anzio ma è morto poco dopo.

 


TENSIONI IN COMMISSARIATO
Gli agenti di polizia hanno avviato la caccia all'assassino e per tutta la giornata di ieri sono stati ascoltati i quattro addetti alla sicurezza. Le risposte ai tanti interrogativi potrebbero arrivare da loro. Secondo i testimoni, infatti, il ragazzo sarebbe stato accompagnato fuori perché un gruppetto aveva chiesto di lui: «Non volevamo avere problemi all'interno del bar, lo abbiamo scortato fuori» hanno ripetuto i buttafuori ai poliziotti. In commissariato la tensione è stata altissima ed è finita male quando il papà di Leonardo ha incrociato due vigilante. Accecato dalla rabbia e dal dolore, li ha aggrediti armato di coltello ferendoli. È stato necessario l'intervento delle ambulanze per soccorrerli e trasportarli in ospedale. E per il padre del ragazzo morto è scattato l'arresto per tentato omicidio. Nel frattempo gli uomini del commissariato hanno continuato ad ascoltare gli amici e i conoscenti che stavano trascorrendo la serata con Leonardo. Il sospetto ora è che la vittima conoscesse il suo killer. Vecchie ruggini, forse, tra diverse compagnie di ragazzi che frequentano i locali tra Anzio e Aprilia. Ma gli investigatori non escludono nessun'altra ipotesi e nell'inchiesta ci sono anche i colleghi della palestra.

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L'INCHIESTA
Già ieri mattina, sono state sequestrate le immagini della video sorveglianza rivolte verso la Riviera Mallozzi: nei fotogrammi al vaglio dei poliziotti potrebbe essere rimasta impressa la fuga degli aggressori. All'interno del locale gli agenti hanno proceduto con i rilievi. Ancora: agli amici e ai conoscenti di Leonardo, che erano con lui al momento del delitto, sono state chieste le foto e i video registrati al Bodeguita Beach. Il locale su cui verranno eseguite ulteriori indagini. Nello specifico, i poliziotti vogliono accertare da chi fosse frequentato il chiosco sulla spiaggia. Ogni indizio è determinante per risalire all'identità dell'assassino in fuga. Ma si scava anche nella vita del pugile e sulle amicizie strette sul ring della palestra di Aprilia. Secondo quanto accertato, il giovane, che viveva con i genitori ad Aprilia, era impiegato saltuariamente come manovale. I poliziotti hanno quindi sequestrato anche il suo cellulare e nelle prossime ore procederanno con gli accertamenti nelle chat e sui social. Ancora sul cellulare, si cercano indizi sulla rete di amicizie e rapporti per ricostruire le ultime ore di vita dello sportivo: il sospetto è che possa anche aver scambiato messaggi o chiamate con chi poi l'ha ucciso. Il killer potrebbe avere le ore contante. Sempre ieri, è stata a lungo ascoltata anche la ragazza che era uscita con lui. «Ma i due si frequentavano da poco» hanno precisato i poliziotti. Intanto, Usigrai denuncia l'aggressione della giornalista Rai Valeria Riccioni davanti al commissariato di Anzio («Ha ricevuto insulti e spintoni»).

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Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 20:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA