Zona gialla nel Lazio? D’Amato: «Mai più. Mascherine al chiuso e riapriamo le discoteche»

Lunedì 30 Agosto 2021 di Lorenzo De Cicco
Covid, D Amato: «Mascherine al chiuso, Lazio mai più giallo, riapriamo le discoteche»

Alessio D’Amato stavolta è ottimista: «Nel Lazio non vivremo più nuove restrizioni, non torneremo in giallo».

L’assessore alla Sanità di Zingaretti, tra i «rigoristi» nei mesi più cupi del Covid, stavolta si mostra fiducioso. «Guardo al “modello danese” - dice - Abbiamo quasi la stessa popolazione e un tasso di vaccinazioni simile. Anche lì i contagi stanno calando, i ricoveri sono bassi, da metà del prossimo mese non avranno più limitazioni. Nel Lazio a metà settembre scavalliamo l’80% di over 12 immunizzati, siamo la prima regione in Italia. Ma dobbiamo fare ancora meglio».

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D'Amato, Lazio mai più giallo


Colpa della variante Delta?
«Sì, l’asticella va portata all’85%, per mettere tutta la popolazione in sicurezza. Va convinto lo zoccolo duro, gli indecisi, per farlo abbiamo dato gli elenchi di chi non si è vaccinato ai medici di famiglia, li chiameranno uno per uno, per chiarire tutte le perplessità».


In Toscana, il governatore Giani ha detto: chi è no-vax, stia a casa. È d’accordo?
«Sì, chi non si vaccina, chi si estranea dalla lotta al Covid, è un disertore. Uso una metafora automobilistica: chi rispetta il codice della strada, è libero di guidare. Chi passa col rosso, paga una sanzione. Dobbiamo essere consapevoli dei sacrifici fatti da milioni di persone durante questa pandemia, penso alle attività economiche chiuse. Il Green pass è uno strumento essenziale per non chiudere di nuovo».


Secondo lei va esteso ad altre attività?
«Nel Lazio no, abbiamo già un livello di vaccinazione alto, la stragrande maggioranza dei cittadini è responsabile. Il primo settembre tocchiamo quota 4 milioni di vaccinati». 


Fino a quando terremo le mascherine al chiuso?
«Credo che vadano tenute prudentemente per tutto l’autunno, nei locali come nelle scuole. Si sono dimostrate uno strumento essenziale anche per tenere sotto controllo l’influenza, che l’anno scorso ha avuto il livello più basso di contagi degli ultimi vent’anni. All’aperto già non c’è più alcun obbligo, tenerle al chiuso, nei mesi più freddi, non è così invasivo».


Per tutta l’estate abbiamo visto proliferare eventi abusivi, simil-discoteche improvvisate. Mentre quelle vere rimanevano coi cancelli sbarrati. È stato un errore tenerle chiuse, se questi sono i risultati?
«Un errore grave. Come Regione lo abbiamo detto da giugno: apriamo le discoteche con il Green pass. Così teniamo il fenomeno sotto controllo. Si è scelto di lasciarle chiuse e inevitabilmente si sono moltiplicati gli eventi incontrollati, assembramenti selvaggi, il peggiore è stato sicuramente il rave di Viterbo. Ora è il momento di riaprire i locali regolari, sempre col Green pass. Almeno nelle regioni come il Lazio che hanno una percentuale di vaccinazione alta, sopra al 75%. Porteremo questa proposta al tavolo Governo-Regioni».


Mercoledì riaprono i nidi. Dal 13 settembre, tutte le altre scuole. Sono pronte o la situazione, come dicono in tanti, è la stessa dell’anno scorso?
«Parliamoci chiaro: per molti istituti gli spazi sono limitati, è un problema storico. Sui trasporti è stato fatto tanto, soprattutto nelle aree extra-urbane, ma non è un tema facile. L’arma in più quest’anno sono i vaccini: oltre il 50% dei ragazzi è già immunizzato. Non è vero che i giovani sono i più scettici. Ora è importante che tutte le famiglie si sentano responsabilizzate».


Gli hub resteranno aperti per la terza dose?
«Noi abbiamo già elaborato gli scenari. Aspettiamo solo che il governo decida qual è la platea interessata. È ovvio che alcune strutture, penso all’Auditorium o alla Nuvola, dovranno tornare alla loro vocazione originaria, che non è sanitaria. Ma noi siamo pronti».
 

Ultimo aggiornamento: 09:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA