Sabato in zona gialla e domenica zona arancione: sarà così il prossimo weekend per il Lazio, ora che l’Rt ha superato quota 1.
I TEMPI
Da quando? Fino a ieri sera era questo l’unico elemento d’incertezza. Di solito i nuovi colori hanno valore dal lunedì, dopo il monitoraggio dell’Iss del venerdì appunto, stavolta invece la nota del Ministero parlava di domenica come avvio della stretta. E questo è quanto si aspettano anche alla Pisana: sabato 16 gennaio in giallo, da domenica 17 in arancione, fino a quando la curva non si raffredderà. Ultimi tre giorni quindi per accomodarsi al tavolo di un bar e di un ristorante (sempre entro le 18) a Roma e nelle province. Da domenica sarà consentito solo l’asporto.
Per l’assessore D’Amato «i numeri delle ultime settimane sono in crescita, questo significa che dobbiamo essere più rigorosi e attenti». Negli ospedali, i letti occupati hanno già superato la soglia di sicurezza: 34% per quanto riguarda quelli di terapia intensiva e 44% per i ricoveri ordinari.
I FOCOLAI
A preoccupare è anche l’aumento dei focolai. Sono raddoppiati in una settimana. L’ultimo è stato registrato nel reparto di cardiologia dell’ospedale San Camillo: ha coinvolto pazienti, medici e infermieri. Un contagio che si è allargato nell’ultima settimana a 20 persone. I sette pazienti ricoverati nel padiglione, via via che sono risultati positivi al coronavirus sono stati trasferiti nei reparti Covid. Per i sei infermieri e i medici sono state invece disposte le cure del caso e le quarantene fiduciarie per i colleghi entrati in contatto con loro. Il numero dei camici bianchi infettati durante la seconda ondata è in costante aumento: sono oltre 3.500 gli operatori sanitari positivi da ottobre, cinque i medici morti. Dall’autunno i focolai nei reparti si sono moltiplicati dal San Filippo Neri al policlinico Casilino. A dicembre, dopo l’ultimo cluster registrato nel reparto di medicina generale dell’Umberto I, medici e infermieri hanno deciso di sottoporsi ai tamponi rapidi prima di entrare in reparto o a fine turno. Un ulteriore misura di sicurezza - su base volontaria - per arginare la diffusione dell’epidemia nella struttura. Ancora un allarme anche nei penitenziari romani: a Rebibbia, nel nuovo complesso, ieri erano 23 i detenuti positivi al Covid. «Ma lo screening è ancora in corso e potrebbero aumentare» ha precisato Stefano Anastasìa, il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà della Regione Lazio.
LA GIORNATA
Continua a salire il numero dei positivi. Ieri secondo l’ultimo bollettino regionale su oltre 13 mila tamponi nel Lazio (+475) sono stati 1.612 i nuovi casi (+231). A Roma sono scesi a 700 i contagi giornalieri, contro gli 846 di martedì e i 564 di lunedì. Ancora: sono stati 41 decessi, -1 rispetto a martedì, mentre i guariti hanno superato quota 100 mila dall’inizio della pandemia. Solo ieri erano 1.935. Secondo l’Unità di crisi Covid, «il rapporto tra positivi e tamponi è all’11%, ma se consideriamo anche i test antigenici la percentuale scende al 5%». Per quanto riguarda il vaccino anti-Covid, sono stati somministrati 84.813 vaccini, 7.918 solo nell’ultima giornata dopo l’arrivo della terza fornitura di 52mila flaconi, in gran parte prodotti da Pfizer e, in una quota ridotta, da Moderna.