Due spaccati, due mondi dai confini delineati: quello di chi il lavoro l'ha perso e non «lo cerca più perché gli basta il reddito di cittadinanza e quello invece composto da giovani e giovanissimi disposti a qualsiasi impiego pur di lavorare», spiega Sergio Paolantoni, presidente della Fipe Confcommercio.
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I SETTORI
C'è sicuramente il settore del turismo e quello della ristorazione, che proprio nel periodo della pandemia ha accusato il colpo maggiore, ma nel podio delle posizioni più cercate da aziende ed attività commerciali c'è il settore delle vendite (15,5%) e dunque commessi e cassieri, quello dell'amministrazione, contabilità e segreteria (10,5%) e il commercio Gdo Retail (10,1%) ovvero tutto il settore che manda avanti migliaia di attività commerciali ma che non si vede perché fa parte, ad esempio, del facchinaggio o del magazzinaggio. Entrando nel dettaglio il Lazio viene dopo Veneto e Lombardia per numero di offerte ma la provincia che cerca di più - gioco forza - è quella di Roma. Nella Capitale infatti le offerte e gli annunci rappresentato l'81,6% del totale, segue Latina con il 7,5% e Frosinone con il 6%. Sono posizioni aperte che le aziende contano di riempire alla svelta per non incrinare ancora di più una parte considerevole dell'economia non solo romana.
LA GIORNATA
Ed è anche per questo che proprio la Fipe Confcommercio in collaborazione con InfoJobs ha organizzato per giovedì il Talent day una giornata in cui domanda e offerta potranno incontrarsi, dove le aziende ma anche i ristoranti, i locali, le attività commerciali e le imprese del terzo settore potranno mostrarsi e dove chi cerca lavoro potrà presentarsi. La Fipe offrirà 110 posti da coprire in tutti i settori anche in vista dell'estate e le domande di adesione alla giornata sono già moltissime. «Il lavoro lo si cerca - aggiunge Paolantoni - nonostante una sacca di persone abbia deciso di vivere solo con il reddito di cittadinanza». Su questo il numero uno della Fipe tende a rimarcare un concetto: «L'emergenza sanitaria non ha provocato degli effetti solo nell'immediato, assistiamo adesso a questo colpo di coda che rischia di far cessare moltissime attività ma c'è una linea di confine, una demarcazione netta che ci fa essere ottimisti: per tutti coloro che il lavoro hanno smesso di cercarlo perché ricevono il reddito di cittadinanza - conclude il numero uno della Fipe - c'è una compagine nutrita e numerosa, composta soprattutto di giovani volenterosi che sono disposti a ricoprire i ruoli più diversi senza gravare sulle famiglie e nella speranza di poter scrivere un nuovo futuro». Che vale per i singoli ma anche per la città e la Regione intera.