Ladri dal Piemonte a Roma per derubare gli anziani. La trappola: «Siamo i tecnici del gas»

Mercoledì 1 Settembre 2021 di Giuseppe Scarpa
Banda di ladri dal Piemonte a Roma per derubare gli anziani. La trappola: «Siamo i tecnici del gas»

«Siamo i tecnici del gas, possiamo entrare per favore?» Lo sventurato che apriva la porta si trovava mezz’ora dopo l’appartamento svaligiato. Dal Piemonte sono calati su Roma per razziare gli appartamenti dei pensionati. È una banda specializzata di ladri - truffatori di origine sinti che ha colpito per un mese la Capitale. Da fine luglio a fine agosto quasi tutti i quartieri della città sono stati investiti dal gruppo. Sono almeno una trentina i colpi messi a segno a Roma. «Ma il numero è da considerarsi al ribasso», spiega un investigatore. «In molti, ne siamo quasi sicuri, non hanno denunciato o perché non si sono accorti dei furti oppure - aggiunge - per la vergogna di aver subito un simile smacco».  In una perquisizione di carabinieri e polizia, a uno dei ladri arrestato, è stato sequestrato una parte del bottino, composto da un centinaio di gioielli.

La maggior parte in oro. Ma il resto del gruppo è libero. Ancora per poco. Intanto in procura, il pm Pierluigi Cipolla, ha aperto una maxi inchiesta per truffa e furto aggravato.

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Il piano dei ladri

La banda, per evitare di essere arrestata, ha adottato ogni precauzione possibile. «Dei veri professionisti», chiosa un uomo delle forze dell’ordine. Al fine di non essere intercettati non hanno mai usato i telefonini, ma comunicavano tra di loro con dei potentissimi walkie talkie. Mentre la targa dell’automobile era sempre in parte coperta da un lenzuolo bianco che fuoriusciva dal cofano. In pratica se le forze dell’ordine li avessero fermati avrebbero sempre potuto dire che non si erano accorti di quella coperta. Più in generale l’espediente serviva ad altro: era impiegato per evitare di essere identificati. Polizia e carabinieri acquisiscono sempre i video dalle telecamere di negozi e banche per scovare i responsabili di un omicidio, di una rapina, di una violenza o, come in questo caso, di una serie di furti. Se la targa è coperta la ricerca è più complicata e richiede maggior tempo. Infine la banda si sbarazza della macchina, quasi sempre rubata, per non lasciare nessuna traccia.

I travestimenti

Vestiti di tutto punto come i “tecnici del gas”, bussavano alle porte di casa degli anziani. Nel cappellino che indossavano c’era scritto in evidenza : «Gas». Quella, per loro, era un sorta di carta d’identità da esibire per varcare la soglia di casa. «Lo vede è anche scritto qui», dicevano alle loro vittime. Chi ci credeva era finito. O meglio, i suoi gioielli presto sarebbero stati rubati dallo specialista. Ovviamente le persone da colpire erano scelte con attenzione. Pensionati estremamente anziani che vivevano da soli. Questo il loro target. 

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Entravano in coppia. Il resto del gruppo aspettava fuori, a bordo dell’automobile con il motore acceso. Per gli inquirenti sono 5 in tutto. Una volta all’interno dell’appartamento scattava la seconda parte della messinscèna. Uno dei due faceva finta di controllare tubi, manopole, fornelli, contatore e caldaia. Blaterava di presunte perdite, di rischio per la vita dell’interno condominio. In questo modo attirava su di sé l’attenzione dell’anziano che, terrorizzato, ringraziava il tecnico per un intervento d’urgenza eseguito in piena estate. Nel frattempo l’altro si dirigeva nelle altre camere e apriva cassetti di comodini, armadi, cassettiere e scrivanie alla ricerca del luogo in cui il vecchietto conservava il cofanetto con i gioielli. Quando il complice trovava il bottino avvisava il “collega” con il walkie talkie e poi i due filavano via di gran carriera lasciando sull’uscio della porta il pensionato sbigottito. L’anziano non capiva perché i tecnici del gas l’avessero abbandonato di punto in bianco con la “pericolosissima perdita del gas che poteva far saltare in aria tutto il palazzo”. Salvo poi capire, ma questo non accadeva sempre, andare in camera da letto e trovare i vestiti per aria, lanciati in terra alla ricerca forsennata del portagioie da parte dell’assistente del finto tecnico. In altri casi, quando il ladro trovava subito i gioielli, e non era necessario “smontare” la camera, la vittima si accorgeva del furto qualche giorno dopo. 

 

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