Roma, la carica dei 20mila passeggeri e dal 15 i voli extra-Schengen

Mercoledì 3 Giugno 2020 di Alessia Marani e Mirko Polisano
Roma, la carica dei 20mila passeggeri e dal 15 i voli extra-Schengen

Come una enorme rete metropolitana tra Roma e Milano. Dal capoluogo meneghino alla Capitale nelle ore di punta il collegamento ferroviario è, di fatto, assicurato con un treno ogni quindici minuti e da oggi si torna a viaggiare regolarmente. I pendolari di lunga tratta sono pronti a riprendere i propri posti dopo il lockdown causa coronavirus. Molti dei biglietti, ieri, erano già esauriti. E oggi molti aerei torneranno ad atterrare sulle piste di Fiumicino: 60 gli arrivi, di cui 28 nazionali (10 quelli dal Nord Italia) più altri 17 provenienti da area Schengen e 15 extra-Schengen, un cifra corrispondente a circa la metà di questi voli atterrerà invece a Ciampino. Dal Nord, via cielo, arriveranno circa duemila persone a cui se ne aggiungeranno tra le dieci e le tredicimila che transiteranno in treno sull'asse Milano-Roma. C'è da dire che per rispettare le misure di distanziamento previste dalle norme anti-Covid, in ferrovia è disponibile la metà circa delle sedute, ma l'afflusso si preannuncia consistente. Nell'orario di prima fascia della mattina, infatti, anche sui convogli con prosecuzione verso Napoli e la Calabria, chi arriva dal Nord scenderà prevalentemente nella Capitale.

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POSTI ESAURITI
Solo oggi su Roma Termini faranno ingresso dieci Frecce da Milano e un Intercity, un altro convoglio raggiungerà la stazione Ostiense dopo avere fatto scambio a Genova. Altri ancora arriveranno di passaggio, in tutto Trenitalia assicurerà 58 collegamenti tra i due capoluoghi regionali. Massiccia la concentrazione, inoltre, sullo scalo di Tiburtina: almeno una trentina gli arrivi di Italo, tutti con «disponibilità di posti terminata» nel segmento con partenza da Milano tra le 7,40 e le 14,50. Ma il picco degli spostamenti è previsto nel week-end e lunedì prossimo quando, in piena Fase 3 si rimetteranno in moto tutte le consuetudini dell'era pre-Covid, compresi gli spostamenti per ricongiungersi alle famiglie per lavoratori e studenti fuori sede. La Fase 3 di totale riapertura tra le regioni preoccupa il Lazio che ha chiesto la doppia misurazione della temperatura ai viaggiatori sia nelle stazioni di partenza (come espressamente ordinato dalle linee guida emanate ieri dal Ministero dei Trasporti) che all'arrivo. L'assessore alla Sanità Alessio D'Amato, a capo dell'unità di crisi regionale per il coronavirus, non ha mai nascosto le proprie perplessità circa un via libera incondizionato a suo dire prematuro. «Troppo presto il 3 giugno - ribadisce - c'era bisogno di almeno un'altra settimana, sia per accumulare maggiori margini di vantaggio rispetto al potenziale rischio di sviluppo di nuovi focolai del virus importato da asintomatici, sia per dare modo a chi di dovere di organizzarsi, senza lacune». D'Amato auspicava una riapertura a scaglioni.

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TIMORI E INDICAZIONI
Intanto il Mit in una nota, ieri, ha specificato che «in tutte le stazioni dell'Alta Velocità vengono introdotti ingressi dedicati ai passeggeri dei treni di Av e degli Intercity per effettuare la misurazione della temperatura corporea prima di salire. Nel caso sia rilevata una temperatura corporea superiore a 37,5 gradi centigradi non sarà consentito l'accesso a bordo del treno». Per fare ciò i gestori ferroviari potranno contare anche sul supporto della Protezione civile che organizzerà «i flussi fino al 15 giugno». Nel Lazio è stato chiesto il controllo anche agli arrivi e la Regione con un'apposita ordinanza ha stabilito che i casi sospetti intercettati alla stazione Termini andranno inviati per eseguire il tese molecalare e ove necessario il tampone al drive-in dell'ospedale San Giovanni; quelli di Tiburtina al punto prelievi di Nicolò Forteguerri in zona largo Preneste; quelli di Ostiense, infine, al Forlanini. Ma non tutte le stazioni oggi saranno pronte.
 

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