Kim Rossi Stuart, arrestato il nipote a Roma: ha aggredito un passeggero sul tram e poi si è scagliato contro i carabinieri

L'arresto è stato convalidato e, in attesa di giudizio, è stata disposta la sua custodia nel carcere di Regina Coeli

Venerdì 22 Luglio 2022
Roma, aggredisce passeggero sul tram e si scaglia contro i carabinieri in via Prenestina: arrestato 28enne

Ha prima tentato di rapinare un passeggero sul tram 14, a Roma, poi si è scagliato contro i carabinieri che lo avevano fermato proprio su segnalazione dell'uomo aggredito. Con le accuse di tentata rapina, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Roma Giacomo Seydou Sy, nipote dell'attore Kim Rossi Stuart e figlio dell'attrice e scrittrice Loretta Rossi Stuart. Il 28enne è stato fermato il 18 luglio scorso, in via Prenestina, a Roma, dopo una segnalazione di un passeggero di un tram che ha denunciato di avere subito una aggressione a scopo di rapina mentre si trovava sul mezzo. 

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La ricostruzione

I militari sono intervenuti su segnalazione di un passeggero del tram 14, il quale ha riferito ai militari di aver subìto un'aggressione a scopo di rapina del proprio marsupio a bordo del mezzo e che, respinto l'assalto e sceso dal tram, il presunto responsabile lo stava ancora seguendo lungo la strada. All'arrivo dei carabinieri, il sospettato si è scagliato improvvisamente anche contro di loro con estrema violenza, al punto che uno dei militari ha dovuto fare ricorso al Taser in dotazione per avere la meglio sull'uomo.

L'arresto del 28enne è stato convalidato e, in attesa di giudizio, è stata disposta la sua custodia nel carcere di Regina Coeli.

Loretta Rossi Stuart: mio figlio in cura psichica, va ricondotto nel luogo di cura

«Chi sarà responsabile di ciò che può succedere all'interno del carcere?». Così Loretta Rossi Stuart, la mamma di Giacomo Seydou Sy, il ragazzo affetto da bipolarismo e arrestato nei giorni scorsi per tentata rapina a Roma, in una dichiarazione alla stampa. «In qualità di amministratrice di sostegno, e quindi responsabile e in dovere di vigilare su Sy Giacomo Seydou, nonché come madre, io domando: un ragazzo con diagnosi di disturbo bipolare borderline - spiega - dopo essere stato trattenuto in carcere un anno deleterio per il suo stato psichico, grazie ad un ricorso alla Cedu viene finalmente affidato ad una valida Rems presso cui è in atto un percorso di recupero positivo».

«È ancora fragile rispetto alla dipendenza da sostanze, riesce ad allontanarsi dalla struttura e, avendo fatto uso, compie atti illeciti in stato di squilibrio mentale (è un paziente a doppia diagnosi soggetto a deliri e psicosi innescati dall' uso di stupefacenti); viene arrestato, il giorno dopo è condotto dalla polizia penitenziaria al pronto soccorso del Santo Spirito, con evidenti segni di autolesionismo, ed è attualmente in un reparto di Regina Coeli dove, in tale stato psicotico, è esposto ed espone gli altri a situazioni di conflittualità difficilmente controllabili. Avrei pensato - sottolinea Loretta Rossi Stuart - visti i pregressi, che sarebbe stato urgentemente ricondotto nel luogo di cura a cui era affidato. La domanda ora è: chi sarà responsabile di ciò che può succedere all'interno del carcere?».

Ultimo aggiornamento: 29 Luglio, 18:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA