Emanuela Orlandi, il collegamento con Katty Skerl: riaperta la tomba, manca il corpo della ragazza uccisa nel 1984

A ordinare la riapertura della tomba è stata la Procura di Roma, che ha aperto un’indagine sulla base di un esposto presentato dai familiari della Skerl

Venerdì 22 Luglio 2022 di Valeria Di Corrado
Emanuela Orlandi, lo strano collegamento con il caso di Katty Skerl: nella tomba manca il corpo della ragazza

Non solo nella tomba di Katty Skerl al Verano non c’è la bara della 17enne uccisa strangolata in una vigna di Grottaferrata il 21 gennaio 1984, ma - esattamente come aveva rivelato sette anni fa il fotografo romano Marco Accetti - all’interno del loculo è stato ritrovato dagli agenti della Squadra mobile una maniglia della bara a forma di angelo. A ordinare la riapertura della tomba è stata la Procura di Roma, che ha aperto un’indagine sulla base di un esposto presentato dai familiari della Skerl (il padre Peter, regista di film erotici anni ‘80, e la madre sono deceduti). La scena che si sono trovati davanti gli investigatori, lo scorso 13 luglio al cimitero monumentale, corrisponde a quella descritta nel settembre del 2015 da Accetti ai pm della Capitale, che lo avevano indagato per calunnia e autocalunnia in relazione alle dichiarazioni del fotografo che si attribuiva nel sequestro della 15enne Emanuela Orlandi il ruolo di telefonista, nell’ambito di «una trama ordita per condizionare la Curia». «La storia raccontata da Accetti – avevano scritto i pm – non è credibile ed è frutto di un lavoro di sceneggiatura scaturito dallo studio attento di atti e informazioni acquisiti negli anni».

ACCETTI INTERROGATO DAI PM

All’epoca, quando il fotografo aveva parlato della sparizione della bara di Katty, mettendola in relazione alla scomparsa della Orlandi, gli inquirenti non gli avevano creduto, descrivendolo come un «soggetto ansioso di protagonismo». Ora, sulla base di questi nuovi riscontri investigativi, la Procura lo ha convocato nei giorni scorsi per essere sentito come testimone, nell’ambito di un’inchiesta in cui adesso si procede per sottrazione di cadavere contro ignoti. Come faceva Accetti a sapere che la tomba della Skerl era vuota ed era rimasta soltanto una maniglia della bara? La sua conoscenza di questi particolari fa ricadere, proprio su di lui, i sospetti sul trafugamento del cadavere della 17enne, che - stando sempre a quanto rivelato da Accetti - sarebbe avvenuto subito dopo la morte di Papa Wojtyla, il 2 aprile 2005. L’unico dato certo è che il fotografo non è coinvolto nell’omicidio di Katty, visto che in quel periodo si trovava in carcere perché accusato del delitto di Josè Garramon, il bambino di 12 anni, figlio di un diplomatico uruguaiano a Roma, trovato senza vita il 20 dicembre 1983.

L'INCHIESTA SULLA BANDA DELLA MAGLIANA

Circa sei mesi prima erano scomparse (rispettivamente il 7 maggio e il 22 giugno del 1983) Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi. Nel maggio 2015 la Procura di Roma, all’epoca guidata da Giuseppe Pignatone (attuale presidente del Tribunale della Santa Sede) aveva chiesto - e poi ottenuto - l’archiviazione per Sergio Virtù, l’autista di Renatino, Angelo Cassani (detto Ciletto), Gianfranco Cerboni (detto Gigetto), monsignor Piero Vergari, ex rettore della basilica di Sant’Apollinare, e della supertestimone Sabrina Minardi, già amante di De Pedis, accusati del sequestro di persona e dell’omicidio di Mirella ed Emanuela. «Gli elementi indiziari emersi hanno trovato alcuni riscontri in ordine al coinvolgimento della Banda della Magliana» nella morte della Orlandi, «tuttavia le indagini compiute non hanno permesso di pervenire a un risultato certo in merito al coinvolgimento di Enrico De Pedis e di soggetti a lui vicini». 

LA LITE SU EMANUELA

«Allora parliamo di Emanuela Orlandi e di quello che vuoi fare con lei? (...) Di tutte le cose che tu hai fatto con questa ragazza». In una discussione telefonica del 4 aprile 1997 tra Accetti e la sua ex convivente Ornella Carnazza, emerge un retroscena sui presunti rapporti tra il fotografo e la 15enne. La donna inizia con le minacce: «Il mio telefono l’hanno messo sotto controllo... e adesso io comincerò a raccontare tutte le cose di una certa ragazza (...) di tutte le cose che tu hai fatto con questa ragazza (...) Io continuo a dire nomi per telefono se tu non mi fai parlare».

PIETRO ORLANDI

«La cosa grave è che sia stata rubata la salma di una ragazza. Accetti lo sapeva e aveva detto che all'interno di quella bara ci sarebbero stati degli indizi utili su Emanuela - commenta Pietro Orlandi, il fratello della 15enne scomparsa nell'83 - Se conosceva tutti questi particolari, come il furgoncino con cui era stato portato via il corpo della Skerl, vuol dire che quanto meno era presente lì in quel momento. Io non credo che Katty abbia a che fare con Emanuela. Penso piuttosto che Accetti, nella sua mitomania, voglia trascinare delle storie in cui era coinvolto nella vicenda Orlandi, perché sa che ha avuto un'eco mediatica internazionale».

Pietro Orlandi, poi, si rammarica del fatto che non sia stato ancora convocato dal promotore di giustizia del Vaticano per essere interrogato e riferire delle chat segrete (di cui è in possesso) tra un monsignore e un laico in cui si parla di documenti che riguardano Emanuela e sulla famosa tomba dell'Angelo che sta nel cimitero teutonico, già aperto nel luglio del 2019. «A gennaio Papa Francesco aveva risposto a una lettera inviata dal mio avvocato, dicendo che il suo promotore di giustizia mi avrebbe ascoltato. Ma, ad oggi, nonostante le mie numerose chiamate, non sono stato ancora ricevuto».

Ultimo aggiornamento: 15:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA