Roma, incidente a Corso Francia, un mese dopo la morte di Gaia e Camilla pedoni ancora indisciplinati

Mercoledì 22 Gennaio 2020 di Camilla Mozzetti
Gaia e Camilla, un mese dopo: «Pedoni ancora indisciplinati»

Trenta giorni oggi. I fiori sono ancora lì, come le dediche, i peluche lasciati dagli amici ma anche da semplici passanti, cittadini del quartiere, profondamente toccati dalla tragedia che si è portata via in un soffio, un mese fa, la vita di due sedicenni. Camilla Romagnoli e Gaia Von Freymann disegnate su un muro, mentre si tengono per mano, guardano ancora Corso Francia e lo vedono uguale a come era la notte del 22 dicembre. Dopo che attraversando la strada non sulle strisce pedonali sono state travolte dal Suv di Pietro Genovese.

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In questa porzione di Roma nord che sembra ancora «un'autostrada», «i pedoni, soprattutto di sera o durante la notte, complice anche il minor traffico continuano ad attraversare con il rosso o in mezzo alla strada», commenta Marilena di fronte all'edicola di Corso Francia. «Vivo qui vicino, in via Flamina e lo vedo quello che succede ancora come se la morte di quelle due povere ragazze non fosse avvenuta». «Se la gente non fa attenzione devono provvedere, Comune o Municipio o non so chi altro, a bloccare questo sistema», rincara Giovanni uscendo dall'Ovs. Che fine hanno fatto le rassicurazioni di amministratori e assessori pronunciate per voce del Comune o del XV Municipio per rendere più sicuro Corso Francia? Finora è arrivato un autovelox di quelli mobili per controllare la velocità dei veicoli nell'attesa che facciano la loro comparsa i decreti prefettizi per dar seguito all'istallazione di quelli fissi (una trentina in città, compreso un apparecchio in Corso Francia).

L'UNICO DISPOSITIVO
Come fanno sapere dal II e dal XV Gruppo dei vigili urbani i controlli, almeno sulle auto, sono aumentati. Il dispositivo per stanare coloro i quali premono sull'acceleratore, seppur mobile, viene attivato quasi giornalmente per diverse ore. È collocato a metà del ponte per chi entra in città dalla Cassia o dalla Flaminia. E per i pedoni indisciplinati? Tra i guard-rail crescono le erbacce e la gente continua a scavalcarli. Le barriere non sono arrivate. Nonostante, all'indomani dell'incidente, dal Campidoglio garantivano studi di fattibilità per impedire i salti o gli attraversamenti indisciplinati. Per quanto riguarda i semafori, invece, anche dopo le osservazioni sulla ristrettezza dei tempi per l'attraversamento sollevate dai legali di una delle due sedicenni, il Comune ha fatto sapere che il tempo per i pedoni è corrispondente alle normative vigenti. Specificando, tuttavia, come gli apparecchi di Corso Francia rientrano in un piano di ammodernamento precedente alla morte di Gaia e Camilla. Un progetto che prevede la sostituzione dei vecchi impianti con dispositivi più moderni, dotati della luce gialla e del count-down che sarà finanziato al più presto con 450 mila euro. La cifra servirà per cambiare non solo i semafori di Corso Francia ma anche quelli di altre ottanta strade di Roma.

GLI APPELLI
Il Consiglio del XV Municipio ha approvato, il 17 gennaio, un documento condiviso da tutti i gruppi nel quale si chiedono misure urgentissime a Palazzo Senatorio soprattutto per frenare i pedoni. Intanto sono in partenza degli incontri per i ragazzi incentrati sulla sicurezza stradale. La scorsa settimana un primo appuntamento si è tenuto alla scuola Nitti alla presenza dei genitori di Gaia e Camilla, nel prossimi giorni, con l'ausilio del II e XV Gruppo della polizia locale, ne saranno organizzati degli altri nelle scuole e nell'oratorio della chiesa del Preziosissimo Sangue al Fleming dove questa sera si terrà la messa del trigesimo per Gaia e Camilla.
 

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