Inchiesta sulla sanità a Roma, il piano per prendere le cliniche: «Posso muovermi con Barillari»

Venerdì 22 Novembre 2019 di Giuseppe Scarpa
Inchiesta sulla sanità a Roma, il piano per prendere le cliniche: «Posso muovermi con Barillari»

Era forse più ambizioso il progetto del sindacalista dello Sicel Andrea Paliani su Ini Spa. Ed è all'interno di questo piano che il ruolo di Davide Barillari, consigliere M5S alla regione Lazio, assumerebbe un ruolo determinante nella strategia elaborata dall'esponente sindacale: spingere al commissariamento la società che gestisce diverse cliniche convenzionate con il sistema sanitario per poi farle acquisire da un gruppo imprenditoriale amico.

Inchiesta sulla sanità laziale: indagato Davide Barillari, consigliere regionale M5S

IL DIALOGO
A definire questo scenario è lo stesso Paliani in una conversazione intercettata (dai carabinieri del Nucleo Investigativo di via In Selci) il sei aprile con l'amico, estremista di destra, Maurizio Boccacci: «Sì ma una volta commissariato (Ini) viene messo in vendita?», domanda il neofascista. «Però lì comprano le multinazionali tedesche o francesi, perché loro c'hanno i soldi», risponde Paliani. «Sentimi un attimo - replica Boccacci indicando un'altra strada da seguire - una Rsa per 25 milioni di euro va bene?». Il sindacalista capisce l'indicazione delineata dall'amico e gli dice: «Okay, mi posso muovere con Barillari, lo sai?».
Ed era proprio l'esponente grillino il grimaldello da impiegare, per Paliani, per spingere Ini Spa verso il commissariamento. Una manovra di cui Barillari era un attore inconsapevole, oppure in qualche misura coinvolto nell'affaire? La posizione del consigliere regionale è al vaglio della procura, l'iscrizione nel registro degli indagati serve agli inquirenti proprio per verificare eventuali responsabilità in capo al politico, che ad oggi non appaiono così nette.

L'INDAGINE
Di certo c'è che Paliani sentiva spesso al telefono Barillari. E in una conversazione del 27 giugno, forse la più esplicita, l'esponente dello Sicel sostiene che ad Ini Spa, in virtù di un'inchiesta pendente in procura, «possono chiedere la sospensione dell'accreditamento e il commissariamento». Barillari gli risponde in questo modo: «sento lo staff della Grillo», all'epoca ministro della Salute.
Si tratta, comunque di ipotesi investigative tutte da riscontrare. Anche perché l'inchiesta, che è costata gli arresti domiciliari a Paliani, al consulente Alessandro Tricarico e al maresciallo dei carabinieri dell'ispettorato del lavoro, Giuseppe Costantino, verte su altro: Sulle pressioni esercitate nei confronti dell'ad del gruppo Ini Spa, Christopher Faroni, al fine di assumere il consulente del lavoro, Tricarico con un compenso da 250 mila euro. Paliani aveva concepito, a tal fine, un sistema a tenaglia contro Faroni. Con la complicità dell'investigatore Costantino prometteva degli sconti su un'indagine penale contro Ini Spa. A patto, però, che venisse conferiti alcuni incarichi a Tricarico. Sui tre, accusati a vario titolo di induzione indebita, corruzione, rivelazione del segreto istruttorio e truffa oggi sono previsti gli interrogatori in procura con il pm Luigi Spinelli.

 

Ultimo aggiornamento: 09:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA