Incendio sull'Aurelia, i residenti in fuga: «Il cielo si è oscurato, sentivamo le bombole di gas esplodere»

«Non si vedeva nulla la casa di fronte era sparita ho avuto paura mia moglie aveva con sé la nipotina»

Martedì 28 Giugno 2022 di Flaminia Savelli e Raffaella Troili
Incendio sull'Aurelia, i residenti in fuga: «Il cielo si è oscurato, sentivamo le bombole di gas esplodere»

«Abbiamo cominciato noi a spostare le macchine e a spegnere le fiamme, un inferno».

Il termometro segna quasi quaranta gradi, l’aria è - e resterà a lungo irrespirabile - piove fuliggine e centinaia di persone sono in strada a via di Casalotti. Qui intorno alle 13 l’incendio divampato in via Aurelia di fronte all’ex campo nomadi della Monachina ha raggiunto le abitazioni. Paura, tanta. Nelle strade è calato il buio, mentre in lontananza si sentivano rumori di scoppi (erano le bombole all’interno di un parcheggio di camper andati distrutti). «Non si vedeva niente, la casa di fronte non la vedevo più e mia moglie che badava alla nipote di 8 mesi si è spaventata», ricorda Pino Marson, «i vigili del fuoco ci hanno messo un po’ ad arrivare, forse perché oggi gli incendi sono tanti».

Mentre i vigili del fuoco ancora domano le ultime fiamme (l’incendio ha lambito le abitazioni e due mansarde hanno preso fuoco), i residenti assistono preoccupati e sfiancati alle operazioni. Occhi spaventati, qualcuno ha perso cani e gatti, altri temono di non poter rientrare a casa. «Ci hanno suonato i vigili del fuoco - racconta la signora Maria - uscite, che è pericoloso, ci hanno detto. È un disastro, sta andando tutto a fuoco».
«Papà corri sta andando tutto a fuoco», Graziano Cossu è accorso con la moglie in via di Casalotti. «Mi ha chiamato mio figlio, vedevamo davanti a noi delle lingue di fuoco che venivano dalla mansarda colpita dai lapilli, si è spaventato, poi stava prendendo fuoco un altro appartamento». 
Una lunga attesa, prima e dopo. Tutti in strada sudati e affranti. La paura che le fiamme abbiano fatto altri danni. Ognuno a fissare il suo palazzo, il fumo che si alza in lontananza ancora rende incerta la situazione. «Le fiamme sono arrivate dai campi e si sono avvicinate sempre più, non capivamo quanto fosse pericoloso, poi l’aria è diventata irrespirabile».

 

«CHISSÀ CHE È RIMASTO»

Tutto è partito da un campo - ormai distrutto - a ridosso dell’Aurelia, le fiamme sono arrivate a un rimessaggio camper, dove sono esplose le bombole, a quel punto la situazione è degenerata. Evacuato il circolo sportivo Le Palme dove era aperto un centro estivo. «Abitiamo laggiù, in via Bosco Marengo - indica un’area in lontananza Franca De Blasis con in braccio il suo cane - siamo almeno una trentina di famiglie e siamo bloccati qui e chissà come stanno messe le nostre abitazioni, chissà che è rimasto». Il campo rom della Monachina è alle sue spalle, «era qui non c’è più. Oggi facciamo noi i nuovi rom». Poi ci sono i proprietari dei camper, una settantina, senza parole. «Ci hanno fatto vedere le foto, il 90 per cento è distrutto, pare che anche ieri sera c’era stato un principio d’incendio nella stessa area, oggi è ripartito alla grande». 
Fissano anche loro la valle dove è proibito l’accesso dalle forze dell’ordine. In lontananza ancora fumo, intorno alla casa di un contadino. «Sono stati i primi a cercare di fermare l’avanzata del fuoco. Con i trattori hanno scavato solchi intorno alle abitazioni, erano in mezzo al fumo, speriamo che siano tutti sani e salvi».

Ultimo aggiornamento: 06:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA