Diabolik, il "francese" faceva la spia: così Piscitelli lo scoprì

Sabato 15 Febbraio 2020
Diabolik, il "francese" faceva la spia: così Piscitelli lo scoprì
ROMA A sollevare i primi dubbi sull'identità di quell'uomo era stato Fabrizio Piscitelli. Lucia Gargano lo raccontava al telefono: «Diabolik ha detto quelli che vengono che ti dicono che ti calano la droga con gli aerei, so' guardie». E infatti il francese era un militare del Gico sotto copertura. Dopo il pranzo a Grottaferrata, per siglare la pax mafiosa, aveva contattato l'avvocatessa: un carico di droga era fermo in Svizzera e lui stava cercando di piazzarla. L'arresto di Salvatore Casamonica aveva interrotto la trattativa. Lucia Gargano c'era caduta. Pensava davvero che, attraverso di lei, inserita negli ambienti criminali, quell'uomo volesse rintracciare Diabolik o i suoi amici albanesi.

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IL TRAMITE
E si era offerta a fare da tramite. Ma Piscitelli l'aveva stoppata sollevando il dubbio e così lei al francese aveva invece detto: «Non sono riuscita a rintracciare il mio collega». Lui, il francese, l'agente, intanto, collaborava con gli inquirenti. A gennaio 2019, un'ordinanza viene notificata a Salvatore Casamonica e ad alcuni degli albanesi in affari con Diabolik. L'identità del francese diventa ufficiale: il pranzo a Grottaferrata è cosa nota agli investigatori. Da allora la Gargano viveva nel terrore di essere arrestata.
 
Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 08:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA