Attacco hacker Regione Lazio, ritardi per i Green Pass: niente ferie ai dipendenti per recuperare

Sabato 7 Agosto 2021 di Francesco Pacifico
Attacco hacker Regione Lazio, ritardi per i Green Pass: niente ferie ai dipendenti per recuperare

Richiamati dalle ferie o bloccati alle proprie scrivanie.

Sarà un agosto di lavoro negli uffici di via Cristoforo Colombo: dopo l'hackeraggio dello scorso weekend c'è da rimettere sulle nuove reti tutti i dati criptati dai pirati informatici e, soprattutto, inserire i certificati vaccinali nella banca data nazionale. E proprio su questo punto si registrano i maggiori intoppi dopo l'attacco informatico: al momento si riescono a lavorare ogni giorno circa 30mila pratiche a fronte di 50mila inoculazioni effettuate nella stessa giornata, anche perché questi dati vanno inseriti quasi manualmente nella banca dati del governo. Una differenza insostenibile, sia perché crea un surplus di attività difficilmente gestibile sia perché si registrano ritardi nell'erogazione del Green pass a chi si è visto somministrare almeno una dose e che da ieri è obbligatorio mostrare quando si entra in luoghi pubblici al chiuso (bar, ristoranti, cinema, teatri o palestre e piscine). Ritardi, che secondo l'assessore alla Sanità, Alessio D'Amato, oscillano tra le 12 e le 24 ore. Di conseguenza, la Regione Lazio ha deciso di richiamare dalle ferie tutti i dipendenti necessari oppure di sospendere le ferie.

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L'attacco degli hacker ha avuto un impatto diverso sulle varie fasi della campagna vaccinale. Le inoculazioni sono continuate negli hub e dai medici di base senza grandi problemi, anche perché - complice l'obbligo di presentare il Green pass da ieri nei luoghi al chiuso - la Regione aveva già incamerato 500mila prenotazioni dall'inizio di agosto al 13 dello stesso mese. Invece si è fermata per quasi una settimana - è ripartito soltanto l'altro ieri il sito web ad hoc - la macchina delle prenotazioni. Al riguardo l'assessore alla Sanità, Alessio D'Amato, ha spiegato: «Da giovedì sono oltre 12mila le nuove prenotazioni sulla piattaforma prenotavaccino-covid.regione.lazio.it, di queste circa 8mila sono a Roma, il resto nelle province, tra cui spiccano le adesioni a Frosinone, oltre 1.200, a cui seguono Latina, Rieti e Viterbo, circa 400 nuove prenotazioni cadauna, e l'area di Tivoli-Guidonia con oltre 1.500». Ma come detto, il problema non è legato alle somministrazioni - il personale medico non manca - quanto alla gestione dei dati. Infatti D'Amato è convinto che entro domani al 70 per cento della popolazione saranno somministrate entrambe le due dosi della vaccinazione, mentre a settembre si raggiungerà l'obiettivo dell'80 per cento necessario per garantire la riapertura delle scuole in sicurezza, evitando ancora lezioni in didattica a distanza.

GLI ARRETRATI
Come detto, di fronte a questo surplus di lavoro seguito all'attacco degli hacker, la Regione ha deciso di richiamare i suoi addetti o di spostare le ferie. E non soltanto nel campo della sanità, dove entro la prossima settimana si vuole rimettere in piedi il sistema di prenotazioni per le visite, che adesso si regge sui call center temporanei aperti dalle singole Asl o dalle aziende ospedaliere. I primi a essere precettati sono stati i sistemisti e i tecnici informatici, che hanno dovuto respingere gli attacchi dei pirati e recuperare i dati criptati dagli hacker nei sistemi di backup. Poi, già nelle scorse ore, la decisione di richiamare i dipendenti che si occupano di pratiche sanitarie come quelle del bilancio (per sbloccare i pagamenti) e del protocollo, visto che settimana prossima sarà riattivato un portale con le informazioni basilari sull'attività regionale.
 

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