Grottaferrata, Lodadio si allena in giardino agli anelli per coltivare il sogno olimpico

Lunedì 20 Aprile 2020
Marco Lodadio in azione agli anelli
Dovrà attendere ancora un anno per “gustare” la sua prima Olimpiade. Il rinvio di Tokyo 2020 non può aver fatto piacere a Marco Lodadio, che si allena a Grottaferrata, il talento più luminoso dell’attuale panorama della ginnastica artistica italiana, la prende con filosofia. «È stata una straordinaria causa di forza maggiore, la salute pubblica viene ovviamente prima di tutto. Ho un altro anno di lavoro davanti e cercherò di viverlo al meglio anche grazie alla vicinanza del mio allenatore storico Luigi Rocchini, del Gruppo Sportivo dell’Aeronautica militare e della Federazione». 
L’atleta classe 1992 arriverà in terra nipponica nel miglior momento di carriera: «Sono reduce da un argento al mondiale di ottobre scorso a Stoccarda che inizialmente ha lasciato un po’ di rammarico, ma che mi ha dato anche la consapevolezza di poter arrivare all’obiettivo massimo. A Tokyo voglio cercare di portare il Marco migliore di sempre». Nei giorni dell’emergenza coronavirus, il campione azzurro si allena nella sua abitazione di Grottaferrata. «Sono nato a Frascati e da sempre vivo qui ai Castelli, poi mi muovo tra Roma e Civitavecchia per gli allenamenti. Prima dell’inizio della quarantena, ero riuscito a farmi montare una piccola attrezzatura in giardino e in questo periodo sto allenandomi un paio d’ore al giorno per mantenere un minimo di condizione atletica». Lodadio è certamente la punta di diamante della ginnastica italiana, lo dimostrano i pregevoli risultati che l’atleta ha collezionato negli ultimi anni. Basti pensare ai quattro titoli nazionali consecutivi, ma soprattutto al bronzo mondiale di Doha 2018 e al già citato argento iridato di Stoccarda 2019, ma anche all’argento europeo 2019 in Polonia. Soddisfazioni ottenute tutte nella specialità degli anelli che ha portato gli addetti ai lavori a confrontarlo quasi inevitabilmente al mito Jury Chechi: «All’inizio era un paragone che non accettavo, semplicemente perché parliamo di due periodi storici diversi e soprattutto di due atleti che hanno ognuno le proprie caratteristiche tecniche. Jury è sempre stato per me un punto di riferimento assoluto e in questo periodo della mia carriera sto cercando di dare il meglio per avvicinarmi il più possibile a questo grande campione». Il “signore degli anelli” Chechi riuscì a vincere una medaglia d’oro e una di bronzo alle Olimpiadi, rispettivamente ad Atlanta 1996 e Atene 2004. Lodadio vuole consacrarsi a Tokyo e avvicinare il mito: «La competizione sarà altissima perché ci sono atleti fortissimi che, come il sottoscritto, si allenano al massimo per centrare una medaglia. Ci siamo trovati spesso di fronte sia ai mondiali che agli europei, perché molti dei migliori interpreti internazionali sono nati nel Vecchio Continente, quindi ci conosciamo bene e sappiamo che servirà una prestazione perfetta per riuscire a spuntarla». 
Ultimo aggiornamento: 11:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA