Gentiloni e Raggi: a Roma l’agenzia Ue per la sanità, ma Conte prende tempo

Venerdì 18 Settembre 2020 di Lorenzo De Cicco e Alberto Gentili
Gentiloni e Raggi: a Roma l’agenzia Ue per la sanità, ma Conte prende tempo

Giuseppe Conte prende tempo. Nonostante gli appelli di Paolo Gentiloni, Nicola Zingaretti e Virginia Raggi a candidare la Capitale sede della nuova Agenzia europea per fronteggiare le crisi sanitarie e la ricerca biomedica, annunciata mercoledì dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, il premier rinvia ogni decisione. «Il presidente del Consiglio non si sbilancerà prima di avere compiuto un’approfondita riflessione», fanno sapere da palazzo Chigi.

La sindaca Raggi invece ieri è scesa in campo: chiede per Roma l’Agenzia europea e intende affrontare l’argomento con il premier per strappare il sostegno alla candidatura.

 

Obbligati a crescere 2020, Recovery: ultimo treno per un Paese in crisi messo alla prova dall'Ue

Non si tratta soltanto di recuperare un percorso di crescita interrotto dall'emergenza.

L'Italia ha molto più da giocarsi nella partita del Recovery Plan. Agganciare "l'ultimo treno per il futuro dell'Italia" ben fotografato dal commissario europeo per l'Economia Paolo Gentiloni, significa poter colmare il gap con l'Europa.


L’approccio di Conte lascia perplesso chi spinge per dare a Roma la nuova struttura europea chiamata Barda (Biomedical Advanced Research and Development Authority). Tanto più che a inizio mese il governo ha dato ben due schiaffi alla Capitale, candidando Milano a diventare sede del Tribunale europeo unificato sui brevetti e Torino a ospitare l’Istituto per l’intelligenza artificiale. Dimenticandosi come al solito di Roma, nonostante qualche giorno fa Conte sia tornato a promettere interventi a favore della Città Eterna che avrebbe tutti i titoli per ospitare l’Agenzia annunciata dalla von der Leyen: ha centri di eccellenza come lo Spallanzani, il Campus biomedico e nel Lazio, che produce il 42% dei farmaci italiani destinati all’export, ci sono aziende che lavorano al vaccino anti-Covid come la Irbm di Pomezia e la Catalent di Anagni. Negli ultimi 10 anni, poi, l’export farmaceutico del Lazio è quasi quadruplicato, come ha rimarcato Unindustria con il presidente Filippo Tortoriello.
 

Obbligati a crescere 2020 in webinar. Gentiloni: "Usare bene le risorse Ue"

Obbligati a crescere è l'evento annuale del Gruppo Caltagirone Editore che ha lo scopo di approfondire le tematiche più rilevanti del contesto socio-economico internazionale ed elaborare stimoli allo sviluppo del Paese. Quest'anno Obbligati a crescere assume un significato nuovo, diventando un bisogno essenziale per recuperare il percorso di crescita che la pandemia da Covid-19 ha drammaticamente interrotto.


La candidatura della Capitale quale sede della Barda cresce. Per il commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni, «è una candidatura molto autorevole. Se si riuscisse ad avere questa Agenzia sarebbe molto importante». Tanto più perché «l’Italia non è un Paese con un sovraccarico di sedi a livello europeo», ha aggiunto Gentiloni durante il webinar “Obbligati a crescere” organizzato dal Messaggero, «ne ha alcune e importanti, ma è un grande Paese e potrebbe aspirare ad averne altre».



Di tempo però ce n’è: «La decisione non si prende in queste settimane. Al momento l’Agenzia non c’è e finché non c’è, è prematuro dire dove avrà sede. Ma è assolutamente legittimo per una città come Roma aspirare: sul piano sanitario l’Italia è un Paese all’avanguardia e sul piano dell’industria farmaceutica siamo uno dei 3-4 Paesi europei più avanzati», ha concluso Gentiloni. 
LA LOCATION
Il governatore del Lazio e segretario del Pd, Nicola Zingaretti si spinge oltre. Lancia la proposta di realizzare la Barda nel complesso dell’ex ospedale Forlanini, sostenendo che «Roma ha le carte in regola per essere una seria candidata ad ospitare» l’Agenzia, grazie alla quale «diventerebbe la Capitale del biomedicale». «Su questa proposta», garantisce Zingaretti, «la Regione Lazio è pronta a fare la sua parte».
Da sindaca di Roma, Raggi è pronta a formalizzare la candidatura della città per ospitare la nuova struttura Ue: «Accolgo con favore e sostengo l’ipotesi di ospitare a Roma l’Agenzia europea per la ricerca biomedica». La grillina vede di buon occhio la location ipotizzata dal segretario dem, l’ex complesso del Forlanini. «Ben venga l’idea di ospitare lì la sede della futura Agenzia, ma l’ex ospedale va riattivato anche per restituire ai cittadini una struttura sanitaria importantissima». Raggi stavolta sembra credere davvero al progetto, non ha più la ritrosia mostrata ai tempi dell’Ema, l’agenzia del Farmaco a cui poi il governo candidò (senza successo) Milano. E, dicono in Campidoglio, la sindaca si muoverà per convincere il premier. 
Le parole del commissario Gentiloni hanno raccolto il plauso dell’ex ministro della Sanità, ora responsabile del forum salute del Pd, Beatrice Lorenzin: «Bene Gentiloni. Roma ha tutte le carte per diventare la sede dell’Agenzia europea contro le crisi sanitarie. Il nostro sistema universalistico è in testa alle classifiche di Bloomberg. È riconosciuta la qualità del Servizio sanitario nazionale, dei suoi operatori e dei centri di ricerca». 
FRONTE TRASVERSALE
A favore anche la leader di FdI, Giorgia Meloni che annuncia una serie di iniziative: «Fratelli d’Italia presenterà in Parlamento, in Regione Lazio e in Campidoglio una mozione per chiedere che Roma sia candidata ad ospitare la futura sede dell’Agenzia europea per la ricerca biomedica. La Città Eterna non deve perdere questa occasione. Noi siamo pronti a fare la nostra parte e a dare il nostro contributo per raggiungere questo obiettivo». Favorevole all’idea di trapiantare l’agenzia a Roma e al Forlanini anche la Lega, come ha dichiarato il consigliere salviniano del Lazio Pasquale Ciacciarelli.

 

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