Un fulmine, un calo di tensione e poi le fiamme.
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All’interno erano stipati mobili di vario genere, alcuni molto antichi e di grande valore, in attesa di restauro. Probabilmente il fulmine caduto sul tetto dove erano posizionati pannelli fotovoltaici, ha fatto da innesco alle fiamme che si sono propagate velocemente trovando, all’interno della struttura, una gran quantità di legno ma anche vernici e solventi che hanno fatto da accelerante. Sul posto anche polizia, carabinieri e una ambulanza del 118. In pochi minuti è arrivata una seconda squadra di vigili del fuoco del distaccamento dei volontari di Nemi e poi una terza squadra accompagnata dall’autoscala per gettare acqua dall’alto.
Utile anche l’impiego di una Kilolitrica della Protezione civile che ha fornito un abbondante flusso di acqua. Durante le operazioni di spegnimento il soffitto è crollato con un violento boato mentre il fumo si è propagato per tutto il vicinato. A mezzanotte le fiamme sono state domate sotto gli occhi dei due fratelli artigiani che lavoravano nella struttura di via Cori da un trentennio. Distrutto anche un locale adiacente impiegato, fino all’anno scorso da un odontotecnico.