Approvata all'unanimità dall’Assemblea Capitolina la delibera per l’attuazione di una «Politica del Cibo» per Roma Capitale, la cosiddetta Food Policy. «È stata assunta una decisione importante – commenta il professore Davide Marino, responsabile dell’accordo di collaborazione siglato dal Consorzio universitario CURSA con la Città Metropolitana di Roma Capitale per la “Costruzione del Piano del Cibo” – dare vita ad una politica del cibo consentirà di fornire risposte a molteplici problemi sul piano sociale, economico e ambientale, presenti sul territorio di Roma».
La delibera, appena approvata, rappresenta l’ultimo tassello di un lavoro portato avanti in questi anni da diverse associazioni, ricercatori universitari, reti e singole personalità riuniti nel “Consiglio del Cibo”, espressione avanzata della società civile, come avviene in molte città europee e mondiali. «La delibera va a sanare anche una ferita, una mancanza, in quanto il Comune di Roma aveva da diversi anni firmato il ‘Patto di Milano’, ossia l’accordo tra circa 220 città a livello mondiale impegnate a realizzare una politica del cibo nel proprio territorio», spiega il professore Davide Marino.
Porre l’agricoltura e il cibo al centro dell’agenda politica della Capitale significa valorizzare le risorse locali, combattere il consumo di suolo, aumentare l’occupazione qualificata e giovanile sia nella fase di produzione agricola sia in quella di distribuzione, favorendo il contatto diretto tra produttore e consumatori con le filiere corte.
Roma è tra i più grandi Comuni agricoli d’Europa, con una superficie agricola totale di 57.948 ettari, pari a circa la metà dei 128.530 ettari totali; nel territorio di Roma Capitale sono presenti circa 2.656 aziende agricole, 127 mercati rionali, oltre 55 Gruppi di acquisto Solidale (GAS) ed esperienze consolidate di economia sociale e solidale e distribuzione alternativa, molte delle quali mettono in rete gli attori del sistema agroalimentare locale in attività finalizzate alla riduzione degli sprechi alimentari.
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Sul piano sociale il problema più evidente è quello della povertà alimentare: nel Comune di Roma sono circa 140.000 le richieste di aiuto alimentare delle famiglie all’anno: «la politica del cibo affronta questo nodo non solo in termini di assistenza, ma pensando a una diversa filiera della solidarietà», conclude Davide Marino.