Fiorella Mannoia, la stalker ai domiciliari in ospedale psichiatrico: «Volevo essere sua amica»

Sabato 3 Agosto 2019 di Adelaide Pierucci
Fiorella Mannoia, la stalker ai domiciliari in ospedale psichiatrico: «Volevo essere sua amica»

Ha chiesto scusa e poi fornito la sua giustificazione: «Volevo essere sua amica». Per la trentenne romana arrestata l'altra sera per aver stalkizzato la cantante Fiorella Mannoia, fino a provare a sfondarle la porta di casa, il giudice ha previsto gli arresti domiciliari, nel servizio psichiatrico di un ospedale romano. Soffre di anoressia nervosa, è dipendente da psicofarmaci e ha sviluppato verso la nota artista «una pericolosa ossessione», ha scritto il giudice Francesco Patrone che ne ha convalidato l'arresto e il passaggio dal carcere ai domiciliari dove dovrà essere curata. 

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I PROVVEDIMENTI
Dall'ospedale l'arrestata dovrà evitare di mettersi in contatto con la cantante e con i familiari, così come imposto in ordinanza. Il giudice, come richiesto dal pm Eleonora Fini, ha evitato di rimetterla in libertà con il solo limite del divieto di avvicinamento alla vittima, considerato che l'arrestata, una fan ossessionata della cantante romana, era già stata destinataria del provvedimento che appunto ha violato.  Nonostante l'apertura di un procedimento, sempre per gli atti persecutori riservati all'artista nel 2018 e mai resi noti alla stampa, nella giornata di lunedì è tornata a infastidirla e persino a pedinarla fino a casa, a Torpignattara. L'indagata, anzi, avrebbe mostrato così di aver «posto in essere atti sempre e maggiormente gravi e inquietanti». Per continuare a infastidire Fiorella Mannoia, della quale in passato aspirava a entrare nella cerchia dei fan fedelissimi, ma anche i familiari dell'artista, la trentenne aveva attivato pure un profilo facebook con un nome falso. Il giorno dell'arresto dopo aver suonato al citofono, e provato a sfondare la porta con una panca, aveva tentato di dar fuoco allo zerbino di casa Mannoia usando però della Coca Cola invece che benzina. «È una giovane con problematiche», ha precisato l'avvocato Anna Pinto che la assiste. Il giudice, pur non escludendo eventuali accertamenti sulla capacità di intendere e di volere della giovane, ha sottolineato comunque la necessità di una adeguata misura cautelare immediata «considerato il rischio della reiterazione del reato». Il giorno del fermo era stata la cantante ad allertare la polizia. Aveva riconosciuto al citofono la sua stalker: «Ho avuto paura», ha detto «e visto che continua a suonare ho staccato il citofono». La giovane allora ha continuato a suonare ai vicini finché qualcuno non le ha aperto il portone.
 

Ultimo aggiornamento: 17:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA