«Che ce l’hai due monete? Devo dare da mangiare a mio figlio».
LA DINAMICA
Tutto accade mercoledì intorno alle 13, il 20enne si trova come al solito all’uscita della metropolitana, vede un ragazzo fermo e si avvicina provando a chiedere del denaro con la scusa di dover dare da mangiare al figlioletto che però non esiste. Il ragazzo si tira indietro: «Non ho nulla, va via» e si allontana ma non sparisce perché sta aspettando un suo amico per raggiungere un gruppo di conoscenti. Il ventenne continua a tenerlo d’occhio e quando che si allontana insieme all’amico uscito dalla metro decide di seguirli. «Ti ho detto che mi devi dare qualcosa» inizia ad urlare quando nel parchetto non distante dalla fermata ci sono soltanto loro, i due iniziano a correre ma il ventenne li raggiunge ed è in quel momento che dalla manica sinistra della felpa estrae un coltello a serramanico con una lama lunga dieci centimetri: «O mi dai i soldi o ti ammazzo», avrebbe urlato contro i ragazzi. Nella concitazione del momento si consuma l’aggressione: il ventenne passando di mano il coltello prende a schiaffi la sua vittima, il giovane che aveva puntato di fronte alla stazione della metro, mentre il suo amico riesce a dare l’allarme chiamando con il cellulare il numero unico per le emergenze. Yuri F., a quel punto scappa, ma verrà fermato dopo pochi minuti.
L’INSEGUIMENTO
Sul posto, infatti, arriva una pattuglia del commissariato Colombo diretto da Isea Ambroselli che prontamente, grazie alla precisa descrizione dell’uomo fornita dai ragazzi, riesce a bloccarlo non distante in via Gozi. Il ventenne quando si trova di fronte i poliziotti nega di possedere un coltello ma quando poi uno degli agenti gli blocca il braccio e sente la lama sotto alla manica della felpa prova a giustificarsi: «Lo porto con me per legittima difesa, un mese fa hanno provato a rapinarmi». La sua versione, visti anche i precedenti a carico, non è stata ritenuta attendibile e l’uomo è stato arrestato per tentata aggressione aggravata. Ieri la direttissima ha stabilito per lui gli arresti domiciliari nella residenza di Ostia mentre il ragazzo aggredito, studente universitario, è stato medicato sul posto dal personale del 118 per la ferita riportata al labbro e ritenuta guaribile in dieci giorni. Il quartiere intanto è in subbuglio: diversi residenti tra cui alcuni che hanno assistito alla scena denunciano un accattonaggio continuo di fronte alla stazione della metropolitana.