Roma, 12enne disabile picchiata dalle bulle: «Mi vergogno di mia figlia, chiedo scusa mille volte»

Domenica 25 Aprile 2021 di Raffaella Troili
Roma, 12enne disabile picchiata dalle bulle: «Mi vergogno di mia figlia, chiedo scusa mille volte»

Succede di ritrovarsi ko, a terra come la vittima per il dolore e la vergogna. Ma non ci sono appigli, attenuanti: intanto, prima, si chiede scusa.
Da qui parte la testimonianza della mamma della tredicenne che in un parco del Nuovo Salario ha aggredito una 12enne affetta da disabilità aiutata da due amiche.
«Sono sconvolta, frastornata, ho smesso di vivere, non ho parole. Penso solo all'altra famiglia, voglio sapere come sta la ragazzina».
Si può smettere di vivere e respirare anche nel ritrovarsi dalla parte dei cattivi. Mentre la figlia ora piange spaventata, i genitori hanno appena incassato il colpo. Prendono le distanze dal gesto, mettono in chiaro chi sono. Signora, come e quando ha saputo dell'accaduto?
«Solo venerdì in tv, poi sono arrivate le telefonate, mi hanno detto che c'era un video in giro e che era coinvolta mia figlia. Le ho chiesto spiegazioni, mi sono fatta raccontare l'accaduto...».
Il mondo le è crollato addosso.
«Sì, ma appoggio la famiglia di questa ragazzina, approvo ciò che ha fatto la mamma, avrei reagito anche io in questa maniera».
Una zuffa nel parco di piazza Porro Lambertenghi, due ragazze al centro, gli altri a riprendere. Comprensibile il suo choc.
«Quel che voglio precisare anche se il fatto resta grave è che mia figlia non sapeva che la ragazzina soffrisse di una disabilità. Questo ci addolora ancor di più perché ha una sorella disabile anche lei. E posso capire cosa si prova. Mia figlia è stata bullizzata nel vero senso della parola».
Ma questo non cambia la gravità dell'episodio.
«Infatti Sara (nome di fantasia) sarà chiusa in casa senza telefono a tempo indeterminato. Se c'è da pagare si paga. Non sono la classica madre che difende a prescindere».
Ha capito come sono andate le cose?
«Le dico la verità, non nei dettagli, quel video non lo voglio vedere. Mi preme prima sapere come sta la ragazza, ho letto dei 21 giorni di prognosi».
Sara quando ha saputo che la vittima era andata in ospedale ha provato a chiederle perdono su Instagram ma le scuse sono state respinte. Bloccata. Voi adulti come intendete muovervi?
«Noi siamo a disposizione, per parlare con la mamma, a cui chiedo scusa un miliardo di volte. Mi sento anche io in colpa».
Cosa le ha raccontato sua figlia?
«Mi ha detto che non è solita andare in quel parco, che si conoscevano di vista. Si sono ritrovati lì il gruppetto di Sara e quello dell'altra ragazzina. Ci sono state delle provocazioni, insulti, cose come io ti meno e sono finite alle mani senza neanche accorgersene, così mi ha detto. Non so altro, sono troppo dispiaciuta, mortificata, piena di vergogna per guardare il video e chiedere di più. Sto talmente male che non le ho detto ancora niente a mia figlia. Ho bisogno di elaborare, è troppo pesante».
Cercherete un contatto?
«Intanto ci scusiamo, siamo a disposizione della famiglia. Siamo feriti, sotto choc anche noi. Ma la cosa che ci ha fatto più male è che possa esser passato il fatto che abbia voluto colpire una persona più debole. Ecco quello addolora anche lei. Siamo molto sensibili a questo problema».
Sara piange spaventata, quel video girato sui social ha rovinato la vita anche a lei.
«Ha ricevuto offese, insulti, è spaventata.

Sul web le scrivono vigliacca, impalatela. Ha paura che possano passare alle minacce, a una caccia alle streghe».

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Alla luce dell'indagine della Procura dei minori, i genitori si sono rivolti agli avvocati Roberto Mantella e Andrea Adamo «siamo a disposizione dell'autorità giudiziaria e ci relazioneremo con il legale della famiglia. I genitori sono scioccati, lo hanno saputo nella maniera peggiore, quando è esplosa la bomba mediatica, in ritardo di 20 giorni. Episodio deplorevole, gravissimo che sarà oggetto delle adeguate indagini ma il bullismo non c'entra».
 

Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 01:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA