Covid Roma, positivi senza fare il tampone. I dottori: le Asl sbagliano i dati

Lunedì 23 Novembre 2020 di Lorenzo De Cicco
Covid Roma, positivi senza fare il tampone. I dottori: le Asl sbagliano i dati

Positivi al Covid sulla piattaforma della Regione Lazio, senza avere fatto il tampone. Nello scompiglio di migliaia di dati, il server che dovrebbe aiutare le Asl di Roma e i medici di famiglia a gestire i positivi riporta dati sbagliati.

Col risultato che alcuni pazienti ancora in attesa del test si sono ritrovati incasellati tra i contagiati e altri che si erano già sottoposti all’esame, col referto «negativo», sulla piattaforma invece risultavano infetti. Bizzarrie di “Doctor Covid”, l’app lanciata dalla Regione a marzo, nella prima fase della pandemia, proprio per monitorare i positivi. Un sistema «valutato tra le migliori 5 app di teleassistenza disponibili sul mercato italiano nell’ambito dell’iniziativa interministeriale Innova Italia», spiega la Regione sul proprio portale Salute Lazio. Ma qualche bug nell’inserimento dei dati, ora che il Sistema sanitario regionale smista tra i 25mila e i 30mila tamponi al giorno, inizia preoccupantemente ad affiorare.

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«Una paziente per cui ho chiesto il tampone, prima ancora che riuscisse materialmente a farlo, è risultata positiva sulla piattaforma della Regione», racconta Ombretta Papa, medico di base con due studi, uno a Corso Francia, l’altro a Torre Gaia. «Quando ho visto sull’app che il semaforo accanto al nome della paziente era diventato rosso, segnale che indica la positività, ero stupita: sapevo che aveva avuto difficoltà a fare il test. Quindi l’ho chiamata e mi ha confermato: non l’ho mai fatto, sto ancora aspettando». Eppure secondo i dati inseriti dagli esperti del Sistema sanitario era contagiata. Non è un caso isolato. Lo stesso inconveniente è stato riscontrato, racconta un medico di Torre Maura, a due suoi mutuati: si sono recati al drive in di Fiumicino, dove hanno compilato il modulo di registrazione, ma data l’attesa, sono tornati a casa prima del test. «Sull’app però risultavano positivi lo stesso». 
Il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, spiega di avere riscontrato «diverse anomalie di questo tipo, sempre segnalate alla Regione. Abbiamo anche avuto pazienti negativi che su Doctor Covid risultavano invece positivi. È l’errore umano di chi inserisce i dati. Sappiamo che i tamponi sono migliaia, ma sulla positività di un paziente non possono esserci sviste». Doctor Covid, scrive la Regione nel documento di Privacy Policy dell’app, «ci consente di assicurare la gestione emergenziale relativamente alle cure primarie e all’assistenza dei cittadini» e anche di «elaborare statistiche anonime sull’utilizzo dell’app». Anche per questo è fondamentale che tutti i dati siano corretti.

I contagi

Ieri il Lazio ha superato i 100mila casi dall’inizio della pandemia. L’età media, ha informato l’Unità di crisi Covid, è 45 anni, «i positivi sono equamente ripartiti tra maschi (50%) e femmine (50%)». Il 72% è stato individuato da attività di screening e solo il 28% perché classificato come «sospetto diagnostico». Nelle ultime 24 ore i tamponi positivi sono stati 2.533, a Roma 1.506. Alla drammatica conta dei decessi si sono aggiunte 20 vittime, ma sono 17 in meno del giorno prima. In percentuale i ricoverati sono il 3,2%, ma con oltre 2.500 contagi al giorno i reparti continuano a riempirsi. Anche nelle altre province del Lazio. L’Asl di Rieti ha deciso di trasferire alcune operazioni chirurgiche a Roma, nella clinica Villa Tiberia, per far posto nell’ospedale locale, il De Lellis, ai malati Covid.
 

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