Covid Roma, boom di obesi dopo il lockdown: +20% rispetto allo scorso anno

Venerdì 9 Ottobre 2020 di Francesco Pacifico
Covid a Roma, boom di obesi dopo il lockdown (+20%): al San Carlo di Nancy nuovo reparto per le operazioni allo stomaco

Quasi quattro mesi passati dentro le mura domestiche: seduto alla scrivania davanti al pc, con il massimo della distanza percorsa tra il divano del soggiorno e il frigo in cucina. Senza poter accedere alle palestra e con tante ristrettezze per fare una corsetta sotto casa. E poi la possibilità di cucinare prelibatezze, anche per passare il tempo. Il lockdown - tra i tanti effetti negativi di natura sociale ed economica - ha presentato un altro duro conto alla città di Roma: il numero degli obesi della Capitale è aumentato del 20 per cento rispetto allo scorso anno.

Non poco in una città, dove circa 300mila persone soffre di problemi di pesi e delle patologie a esso legato.

A fare questo calcolo è stato il professor Paolo Gentileschi, che all'ospedale San Carlo di Nancy ha fondato e guida il nuovo dipartimento di chirurgia bariatrica e metabolica. «Con altri colleghi abbiamo fatto un monitoraggio, partendo dei pazienti che hanno dovuto rinviare gli interventi di chirurgia bariatrica per via del Covid. E ci siamo resi conto che alla fine della pandemia erano altri i soggetti che avevano bisogno di questo tipo d'intervento».

L'equazione aumento di peso uguale ingrassare è facile da dimostrare. «Certo - aggiunge il professor Gentileschi - intervistando parte del campione abbiamo scoperto che l'aumento di peso è legato al poco movimento o al mangiare, vista la difficoltà di uscire e le file al supermercato, cibi freschi.

Più in generale l'obesità - soprattutto nel Lazio dove il 10 per cento ne è affetto - è una malattia legata a problemi di natura sociale: le strutture per curarla non mancano, ma si dovrebbe fare di più nella prevenzione, soprattutto a scuola e in famiglia. In Francia, per esempio, sono state vietate le bevande caloriche».

L'obesità e l'aumento di peso comportano una larga gamma di malattie, che spaziano dalle cardiopatie alla gestione delle dipendenze. «La chirurgia bariatrica, in alcuni casi, finisce per ridurre i tempi di cura e comporta anche un minore dispendio di risorse, se è sostitutiva ai farmaci». E non mancano anche ripercussioni sul fronte del Covid, visto che è uno dei fattore di rischi che acuisce gli effetti della malattia.

Proprio per affrontare meglio questa malattia, al San Carlo di Nancy è stato creato un apposito e nuovo reparto di chirurgia bariatrica. Per i pazienti è stato ideato un percorso diagnostico, che include colloqui e visite con psichiatri, nutrizionisti, endocrinologi e che, soltanto dopo questi passaggi, porta all’intervento se vi è l’indicazione a procedere con la chirurgia. L’équipe multidisciplinare completa la valutazione pre-operatoria attraverso esami di imaging ed endoscopici: ogni paziente prima di essere operato deve essere valutato approfonditamente dagli specialisti per indirizzarlo verso una terapia studiata sia rispettando i suoi desideri che le sue patologie, in modo da permettergli di intraprendere un percorso con un obiettivo raggiungibile in salute.

Il paziente sottoposto a chirurgia bariatrica necessita di un decorso post operatorio particolare ma, grazie all’approccio mininvasivo, i disagi sono ridotti rispetto al passato: infatti viene dimesso in seconda giornata, inizia a bere e si alza in piedi in prima giornata. La cosiddetta chirurgia a ciclo breve, intatti, permette al paziente di sottoporsi ad un intervento e in pochi giorni di tornare alla normalità. Per quanto riguarda il follow up, il paziente dimesso viene seguito dal chirurgo nella fase iniziale, per gestire eventuali problematiche chirurgiche, e dal nutrizionista e dall’endocrinologo nella fase successiva. Questo perché la perdita di peso può essere raggiunta senza particolari difficoltà oppure il paziente può presentare delle carenze vitaminiche o problematiche nutrizionali. Dalla struttura spiegano che il centro di riferimento continua quindi a seguirlo: i migliori risultati si riscontrano in quei pazienti che seguono pedissequamente le indicazioni dell’équipe specialistica e che si sottopongono ai controlli periodici con puntualità; i pazienti che si operano e invece non proseguono le visite di controllo hanno maggiori difficoltà ad ottenere risultati e a raggiungere gli obiettivi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA