Il virus corre e la Regione Lazio accelera per ampliare i posti letto per i pazienti Covid.
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I PERCORSI
Nella nota siglata dal direttore regionale Massimo Annicchiarico viene inoltre specificato che «la rete ospedaliera deve prevedere percorsi multidisciplinari per gestire casi confermati con insufficienza respiratoria». Dunque percorsi ad hoc.
Mentre già dalla scorsa settimana (27 novembre) è stata inoltrata una nota all’Ares 118. Per evitare il blocco dei ricoveri, anche in questo caso in relazione all’aumento degli accessi per i casi confermanti Covid con Ares 118 «è previsto - si chiariva nella nota - che possano essere trasportarti in pronto soccorso di ospedali non inclusi nella rete Covid. Da cui, una volta valutati, saranno trasferiti nella sede più idonea di ricovero attraverso la richiesta d posto letto». Dunque, i pazienti Covid potranno accedere a tutte le strutture e non solo nelle 19 attualmente nell’elenco.
LE NUOVE RECLUTE
Ma c’è un altro campanello d’allarme scattato negli ospedali della Regione Lazio. Mancano i medici: il numero delle caselle vuote è 360. Tra questi, in cima alla lista ci sono rianimatori e anestesisti da schierare in prima linea, cioè nei pronto soccorso. Ecco perché, già a ottobre, le Asl romane e i dirigenti sanitari hanno richiesto un nuovo bando per reclutare i neolaureati. Giovanissimi freschi di laurea da affiancare e preparare: «Lo sblocco per chiamare in corsia i giovani laureati è arrivato lunedì» annuncia Giulio Maria Ricciuto, presidente Simeu Lazio e direttore del DEA dell’ASL Roma 3. «Ma appena abbiamo avuto la conferma abbiamo avviato la procedura. Questa - sottolinea il professor Ricciuto - è una fase delicatissima. Siamo nel pieno della quarta ondata e dobbiamo avere tutte le armi a disposizione per combatterla. A partire dai pronto soccorso in cui mancano comunque delle figure chiave per assicurare la giusta assistenza». Lo scorso anno, tra settembre e novembre, erano stati richiamati anche i medici in pensione: «Siamo preoccupati - conclude il presidente Simeu - però ci stiamo attrezzando».