Coronavirus Roma, i contagi possono arrivare a 3mila. Più letti in terapia intensiva

Giovedì 19 Marzo 2020 di Alessia Marani
Coronavirus Roma, i contagi possono arrivare a 3mila. Più letti in terapia intensiva

L'aumento dei posti letto, soprattutto della terapia intensiva dedicata al Covid-19, procede a spron battuto nel Lazio e il piano del sistema sanitario locale dovrà essere completato entro dieci giorni. Motivo? Secondo le proiezioni della Regione si arriverà in quest'arco di tempo a gestire, tra Roma e province, tremila casi di contagio e, quindi, ci sarà bisogno di reparti ben equipaggiati e strutturati per affrontare l'emergenza straordinaria. Intanto, la giornata di ieri ha fatto registrare l'aumento più alto in termini strettamente numerici dei casi positivi, più 117 in un giorno, raggiungendo quota 724.

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Ma è alla percentuale che bisogna guardare, i casi sono saliti al ritmo del 20 per cento (il giorno precedente del 16%), un range che non fa scattare ancora l'allarme rosso ma che, al contempo, non permette di abbassare la guardia. «L'aumento dei casi registrati è un aumento previsto e che ci aspettavamo con un trend che rimane al di sotto del 20%», ha affermato l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato che ha fornito anche un dato incoraggiante: «Aumentano di 8 unità i casi guariti nelle ultime 24h». In particolare, fondamentali saranno i giorni a venire, fino a lunedì/martedì, quando saranno trascorsi i primi 14 giorni di applicazione delle misure di contenimento del contagio: solo allora si saprà se avranno fatto effetto e fino a che punto.
Dei 724 casi totali finora registrati, dunque, 232 sono in isolamento domiciliare, 374 sono ricoverati non in terapia intensiva, 44 sono ricoverati in terapia intensiva e 42 sono i guariti. Purtroppo continua a salire anche il numero dei decessi legato al coronavirus, sono ormai 32 nel Lazio. In particolare, nella provincia di Roma i contagiati salgono a quota 443, spicca Latina, dove c'è un cluster attenzionato, con 113 casi, quindi Frosinone con 94, Viterbo con 56 e Rieti con 18. Tra le Asl romane continua a essere la Roma 2 la più colpita (anche perché più popolosa): 118 i casi tra cui anche alcuni medici in servizio al Pertini e negli ambulatori. Sono 108 i casi nella Asl Roma 6 (Pomezia e Castelli), 67 nella Asl Roma 5, 63 nella Asl Roma 4 (4 a Sacrofano, 11 a Civitavecchia e 1 a Manziana), 57 nella Asl Roma 3 e 36 nella Asl Roma 1.

Preoccupa proprio il numero dei medici contagiati: «Sono tra i 50 e i 60 in tutta Roma, una decina solo quelli ambulatoriali - spiega Antonio Magi, presidente dell'Ordine dei Medici di Roma - una cifra che preoccupa. Gli operatori vanno messi in sicurezza, altrimenti rimarranno servizi sguarniti e cominceranno a morire pure i malati cronici non solo quelli di coronavirus». Ieri si sono aggiunti i lutti per un 77enne che presentava comorbità alla Columbus Covid 2 hospital, per un 81enne con patologia oncologica al Gemelli, per due uomini di 67 e 84 anni con patologie pregresse all'Umberto I, per un 94enne di Civitavecchia e un 71enne di Frosinone.
Infine, da un'analisi sui casi positivi a cura del Seresmi, il Servizio Regionale per la Sorveglianza delle Malattie Infettive-Istituto Lazzaro Spallanzani, il 61% sono di sesso maschile e il 39% sono di sesso femminile.

L'età media è di 59 anni. Il 32% è in isolamento domiciliare. I guariti ad oggi sono il 6%. Le classe di età maggiormente esposte sono: da 60-79 anni per il 36%, da 50-59 per il 21,7%, da 80-89 l'11,2% gli ultranovantenni sono l'1,8%. Il 10% dei casi è tra i 30-39 anni. Insomma, non solo anziani.

Ultimo aggiornamento: 10:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA