«Viste le ultime disposizioni di sicurezza, in questo bar è vietato l'accesso a tutte le persone provenienti dalla Cina. Ci scusiamo per il disagio». E' il cartello apparso oggi sulla vetrina di una bar a Via del Lavatore, vicino a Fontana di Trevi. Cartello che poco dopo è stato rimosso. La psicosi coronavirus sta allarmano romani e turisti dopo i due casi confermati nella Capitale: due turisti cinesi, marito e moglie, che soggiornavano all'hotel Palatino e che ora si ritrovano ricoverati allo Spallanzani di Roma.
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Nella capitale le mascherine sono esaurite in molte farmacie: dalle scuole ai locali pubblici si è alzato il livello dall'allerta. All'Esquilino, la chiantown romana,
si registra il tutto esaurito di mascherine. «Finite da alcuni giorni - riferisce una farmacista all'ANSA -. Se prima venivano solo cinesi, da questa mattina si è creato il 'panicò anche tra gli italiani, tanti sono venuti a chiedercele. È finita anche l'Amuchina».
«Da questa mattina le abbiamo finite anche noi, ma arrivano continuamente. Le vendiamo a pacchi anche da 50 o 100 mascherine tutte insieme - sostiene il gestore di un'altra farmacia -. Le acquistano soprattutto cinesi e supponiamo che possano mandarli anche in Cina. Ormai qui tanta gente ha iniziato a girare con la mascherina sul viso. Da quando i media hanno iniziato parlare tanto di questo virus si è creata una sorta di psicosi».
Bistrot mette cartello in cui invita i cittadini cinesi a non entrare. Rimosso poco dopo (Leone/Ag.Toiati)
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