Coronavirus Roma, altri 17 casi: 6 vengono dalla Puglia

Mercoledì 5 Agosto 2020 di Stefania Piras
Coronavirus Roma, altri 17 casi: 6 vengono dalla Puglia

Sembra banale ripeterlo ma non lo è: non bisogna abbassare la guardia ed è fondamentale proteggersi con la mascherina. La battaglia contro il coronavirus è ancora in corso: ieri sono stati registrati 17 casi e zero decessi. Di questi 6 casi sono di rientro dalla Puglia con un collegamento familiare tra loro. Tre sono i casi di importazione: un caso dalla Romania, un caso dal Perù e un caso dal Bangladesh.

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LA CAMPAGNA
Per sensibilizzare tutti, e in particolare i giovani, è partita la nuova campagna della Regione Lazio: “Mask Lazio, su la maschera, giù i contagi!”.

Il video girato da attori giovanissimi arriva soprattutto ai coetanei: «Mettetela (la mascherina, ndr) ma che v’ha fatto? È tanto carina!», dice uno dei ragazzi nel filmato. Un altro ragazzo compare davanti a un bar con la musica da aperitivo in sottofondo (messaggio esplicito agli amanti della movida): «Avete presente gli assembramenti e tutte quelle situazioni, le birrette che ci piacciono tanto? Mettiamo ste mascherine». Vediamo la situazione nei distretti. Nella Asl Roma 1 sono 4 i casi nelle ultime 24 ore e tra questi due uomini ricoverati uno all’Umberto I e uno alla Columbus. Un caso riguarda una donna di nazionalità peruviana per la quale è in corso l’indagine epidemiologica. Nella Asl Roma 2 sono 3 i casi nelle ultime 24 ore e di questi un uomo di nazionalità del Bangladesh testato al drive-in, un caso di un uomo collegato a casi già noti. Un caso riguarda invece una donna ora ricoverata allo Spallanzani. Nella Asl Roma 3 sono 4 i casi e si tratta di un uomo e una donna di rientro dalla Puglia con mezzi propri: è stata avviata l’indagine epidemiologica. Si tratta di una donna individuata in fase di pre-ospedalizzazione all’ospedale Israelitico e un caso di un uomo ora ricoverato al San Camillo. Infine per quanto riguarda le province sono sei i nuovi casi e riguardano la Asl di Frosinone dove sono cinque i casi. Si tratta di un uomo di Ferentino individuato in accesso al pronto soccorso di Frosinone e i restanti quattro casi sono un focolaio familiare di Cassino e di rientro con mezzi propri dalla Puglia, con collegamento diretto ai casi della Asl Roma 3. Un caso riguarda la Asl di Rieti e si tratta di una donna rientrata con volo aereo dalla Romania, per cui è stato avviato il contact tracing internazionale.

 

IL RICORSO
Infine ieri si è discusso al Tar il ricorso presentato da alcuni comitati contro l’obbligo per le persone con più di 65 anni della vaccinazione anti influenza. L’assessore D’Amato difende il provvedimento che sarà utilissimo, oltre che per proteggere le persone più fragili dalle complicazioni dell’influenza stagionale, per riconoscere subito e meglio eventuali infezioni da Covid. «Per la Regione Lazio e l’Unità di Crisi COVID-19 la prossima campagna antinfluenzale è assolutamente strategica. Il CTS ha ribadito l’importanza della vaccinazione influenzale nell’attuale contesto epidemico per l’effetto confondente che l’influenza stagionale può avere nella diagnostica differenziale con Covid-19 e sottolinea l’assoluta importanza della vaccinazione agli operatori sanitari. Sminuire questo significa mettere a repentaglio la vita di anziani e persone fragili», sottolinea D’Amato. Inoltre, il Lazio si sta già preparando: ha già preso, attraverso gara pubblica 2.4 milioni di dosi per una massiccia campagna. «Quest’anno è fondamentale, se vogliamo evitare sovrapposizioni con il COVID, estendere la vaccinazione», ribadisce l’assessore regionale che aggiunge: «Rispetteremo ogni valutazione nell’assoluta convinzione della priorità della tutela della salute pubblica. Da parte nostra rispetto per la decisione dei giudici, ma troviamo fuori luogo denunciare chi sta difendendo la salute dei cittadini». 

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