Due aule per un processo. Il primo maxi-processo in era Covid a piazzale Clodio si spacchetta in più luoghi, fra cui l’aula Occorsio la più grande del tribunale di Roma, un’altra aula sullo stesso piano, collegamenti video con caserme e con istituti penitenziari. Il 5 maggio entrerà nel vivo in questo modo il procedimento contro il clan Gambacurta che richiamerà 57 difensori e 72 imputati suddivisi fra chi è detenuto in carcere, ai domiciliari o in libertà.
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L’ha disposto il giudice Roberta Palmisano, dopo che 31 difensori avevano bocciato lil primo ordine di svolgere il processo in videoconferenza dai propri studi, una modalità che secondo i penalisti avrebbe ‘’smaterializzato’’ l’aula di giustizia e non ridotto il rischio di contagio in assenza di maxischermi.
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Dal 5 al 7 maggio, in tre udienze cruciali, quindi Corte, pm sederanno nell’aula Occorsio nei propri spazi, mentre per mantenere le distanze di sicurezza, i difensori occuperanno l’area riservata al pubblico. Gli imputati in carcere assisteranno in videoconferenza, quelli liberi saranno dall’aula IV collegiale, mentre chi è ai domiciliari potrà seguire il processo nella caserma dei carabinieri più vicina alla propria abitazione.
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