Coronavirus, Google: spostamenti nel Lazio ancora sopra la media nazionale

Giovedì 16 Aprile 2020 di Stefania Piras
I dati aggiornati sul rapporto tra mobilità e lockdown

Coronavirus spostamenti e lockdown: sono arrivati i dati aggiornati di Google e di Waze. I primi riguardano ogni Paese e sono anche scorporati per regione: ci dicono che nel Lazio crescono gli spostamenti rispetto alla media nazionale, soprattutto per recarsi al lavoro. I secondi si basano sui contributi degli utenti e comunicano che l'Italia sarebbe il paese in assoluto al mondo più ligio alle regole perché il blocco del traffico sfiora il 100% (nella mappa il nostro paese ha la sfumatura più rossa in assoluto). 

Ma concentriamoci sui dati di Google che sono stati aggiornati al 15 aprile e sono riferiti, si legge, approssimativamente a 2-3 giorni prima. Bene, questi big data, che in un primo momento ci mostravano il crollo degli spostamenti rispetto all'ordinarietà e quindi al periodo pre- chiusura, ora fanno vedere che sul Lazio, e quindi prevalentemente Roma, che già registrava più spostamenti della media nazionale, c'è un clima di relax generalizzato e infatti ci sono di nuovo più spostamenti rispetto alla media nazionale. Il dato che si discosta di più da quello nazionale è relativo ai percorsi effettuati verso il luogo di lavoro: nella Capitale sono presenti numerosi centri amministrativi decisionali (il Parlamento per esempio) e quindi è possibile che il flusso sia maggiore per questo motivo. Se subito dopo il lockdown erano diminuiti del 61% (62% media nazionale), ora sono aumentati.

Se in Italia il traffico verso luoghi ricreativi come ristoranti (aperti solo per la preparazione l'asporto) e shopping center è calato dell'86%, nel Lazio il calo è pari all'85%: +1% di movimenti. Scostamento identico per quanto riguarda l'afflusso verso supermercati e farmacie. In Italia i movimenti calano del 42%, mentre nel Lazio del 41%

Identica, invece, la distanza che si sta mantenendo a Roma come in tutto il paese dai parchi e dai nodi e le fermate del trasporto pubblico: - 83% e -78% di traffico.

E poi se in tutta Italia gli spostamenti verso il luogo di lavoro sono calati del 62%, a Roma e nel Lazio questo dato è più alto, cioè i movimenti sono calati di meno: del 59%. Stesso trend rilevato subito dopo il lockdown, quando erano diminuiti del 61%, e comunque meno della media nazionale (-62%). Per spiegare questo numero si può pensare al fatto che la Capitale essendo densa di centri decisionali che hanno bisogno di essere raggiunti quotidianamente, si pensi ai Ministeri, fa registrare più spostamenti. Allo stesso modo si può analizzare la percentuale di movimenti "residenziali", cioè verso luoghi di pertinenza del domicilio o residenza. Sono aumentati del 26% su scala nazionale e del 25% nel Lazio. 

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Il dato di Waze (applicazione acquistata da Google nel 2013), invece, ricostruibile grazie all'apporto esclusivo di motociclisti e automobilisti, quindi tiene conto del traffico motorizzato (mentre quello di Google presumibilmente considera anche quelli a piedi) ci dice che l'Italia è il paese al mondo in assoluto dove il traffico è calato di più, sfiorando un calo oltre il 90%. 
 

 

I dati di Waze, che ha una community di oltre 130 milioni di utenti ed è presente in 185 paesi, sono relativi agli spostamenti a livello globale e mostrano come in tutto il mondo e nella maggior parte dei Paesi, la mobilità sia diminuita drasticamente. A livello globale, gli utenti di Waze stanno percorrendo il 60% di chilometri in meno rispetto alla media giornaliera, relativa al periodo tra l’11 e il 25 febbraio. Osservando i dati a livello internazionale e focalizzando l’attenzione in particolare sui Paesi in cui l’epidemia si è maggiormente diffusa come in USA, Malesia, Francia, Spagna e Italia, si possono notare i primi cambiamenti rispetto alle tendenze abituali del traffico. 
Nel comunicato mondiale rilasciato da Waze l'Italia è presa come esempio per il rispetto del lockdown. 
«In Italia, uno dei primi Paesi ad aver risentito in modo significativo dell'epidemia e tuttora fra i più colpiti insieme agli Stati Uniti - si legge -  la mobilità è scesa di oltre il 90%. Dall’8 marzo, giorno in cui è stato dichiarato il blocco totale per la Lombardia, nella città di Milano il traffico ha registrato una diminuzione complessiva pari all’86%. A partire dal 10 marzo, invece, giorno in cui il Governo ha dichiarato il lockdown a livello nazionale, il traffico nelle strade si è ridotto fino a -87%, dato confermato anche dalla città di Roma in cui il traffico è calato di 86 punti percentuali». 

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L'Italia è monitorata da Waze (i dati rilasciati sono tutti completamente anonimi, motivo per il quale non viene fornito il numero di editor della comunità di utenti che collabora a segnalare i punti sensibili) in modo diverso rispetto agli altri paesi. Non vengono ad esempio segnalati i luoghi dove si fanno tamponi o dove si distribuisce cibo per non violare le leggi sugli spostamenti e collaborare con le autorità. «Dato che in alcuni paesi è possibile effettuare test medici in specifici centri abilitati e sono stati istituiti punti di distribuzione alimentare - si spiega in una nota - Waze a livello internazionale ha creato una pagina web – pagina tuttavia non indicata, al momento, per l’applicazione in Italia in quanto non conforme alle azioni del Governo – dedicata all’emergenza Coronavirus in cui chiede alle Istituzioni di tutto il mondo di fornire tali informazioni per aggiornare e migliorare le mappe utilizzate degli utenti sempre nel rispetto delle indicazioni di ogni singolo stato». 

Ultimo aggiornamento: 19:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA