Covid Roma, bonus spesa sul telefonino e domande anche in edicola

Venerdì 3 Aprile 2020 di Francesco Pacifico
Covid Roma, bonus spesa sul telefonino e domande anche in edicola

Cento edicole in campo per distribuire già da oggi 5mila moduli di adesione e per velocizzare l'erogazione del buono spesa contro l'emergenza coronavirus. Accordo tra il Campidoglio, i giornalai e i volontari della Protezione civile per aiutare le fasce di popolazione che non hanno un computer o una stampante e non riescono a inviare online la domanda. Sempre l'amministrazione capitolina si appresta a lanciare una app per la gestione del ticket spesa. Intanto dalla Regione è stata spedita ai Comuni, Roma compresa, una lettera firmata dal vicepresidente Daniele Leodori e dall'assessore al Welfare, Alessandra Troncarelli, nella quale si chiede agli amministratori di ridurre al minino le procedure burocratiche per l'erogazione di questo sussidio.
Sono state 20mila finora, 10mila al giorno, le richieste pervenute al Campidoglio per ottenere il bonus che darà alle famiglie colpite dall'emergenza coronavirus fino a 500 euro al mese per comprare generi alimentari e farmaci. Il Comune ha chiesto alla società che già fornisce i buoni pasto per i dipendenti di Roma Capitale di emettere entro una settimana i ticket necessari per iniziare la distribuzione al più presto. Che avverrà attraverso i volontari della Polizia municipale, quelli della Protezione civile e i Municipi oppure online attraverso la app. Non è escluso che, come previsto in un primo momento, la cifra possa erogata in seguito, e per chi lo possiede, direttamente sul conto corrente.
GUIDE E AIUTI
Intanto i Municipi stanno completando le pratiche per vagliare e autorizzare le domande. In quest'ottica, nelle ex Circoscrizioni, arrivano dubbi su come saranno distribuiti ai vari territori gli 8 milioni di euro finanziati dalla Regione, che integrano i 15 stanziati dal governo. Via Cristoforo Colombo ha disposto che l'80 per cento di questa cifra sia suddiviso in base al numero della popolazione del singolo territorio e il restante 20 in base al suo indice di povertà. Alcuni minisindaci aspettano di capire chi deve fare questa suddivisione. L'assessore capitolino al Welfare Veronica Mammì, intanto, ha inserito sul sito del Comune una guida con domande e risposte per facilitare la richiesta del bonus e ha spiegato che sono stati risolti gli intoppi di natura tecnologica registrati nei giorni scorsi. «A seguito di problemi tecnici rilevati con gli indirizzi mail di alcuni Municipi - ha spiegato via Facebook - l'intera lista di indirizzi mail presente sull'Avviso Pubblico è stata aggiornata». Ma le novità di giornata, da parte del Campidoglio, sono il lancio di una app per gestire e spendere i buoni spesa e, soprattutto, l'accordo con gli edicolanti e con la Protezione civile per venire incontro alle fasce di popolazione che non hanno un computer o una stampante e non riescono a inviare online la domanda. Il testo si potrà stampare da un centinaio di giornalai convenzionati, mentre i volontari della Protezione civile passeranno casa per casa a ritirarli per poi consegnarli ai municipi. L'obiettivo è quello di compilare in questo modo almeno 5mila domande. Sempre in quest'ottica il Comune ha chiesto l'aiuto anche delle parrocchie e di altre associazioni caritatevoli impegnate sui territori.
Intanto dalla Regione si chiede ai sindaci di velocizzare le pratiche per l'erogazione del bonus. Nella lettera firmata dal vicepresidente Leodori e dall'assessore Troncarelli, la giunta laziale scrive di «segnalazioni, mail e tante telefonate di cittadini e di associazioni di volontariato, in particolare della Capitale, che lamentano procedure cavillose, certo non adatte ad un periodo di guerra». Da qui la richiesta a «non rendere difficile il progetto del ticket-spesa». Serve, invece, «subito una macchina bureaucracy free. Per questo si chiede a tutti, e in particolare ai sindaci dei Comuni più grandi, Roma Capitale in testa, di combattere - nel rispetto delle norme - ogni tipo di burocrazia, di freno, di melmosità soprattutto sull'uso delle risorse, come ad esempio quelle messe a disposizione dalla Regione e dalla Protezione Civile nazionale per le persone in difficoltà».
 

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