Ore 8.30, alla Fiera di Roma parte il primo concorsone dell’era Covid: il Campidoglio mette in palio 1.522 posti, tra dirigenti, funzionari e travet. Si sono candidati in 220mila – una città come Messina - per acciuffare l’agognato posto fisso al Comune di Roma. La giunta di Virginia Raggi, d’intesa col Formez, il centro di assistenza della pubblica amministrazione, che gestisce materialmente le prove, schiererà i vigili urbani e gli uomini della Protezione civile, per cercare di ridurre gli assembramenti.
Un’usanza abbastanza in voga, che quest’anno va assolutamente scongiurata, per evitare di trasformare la più grande selezione pubblica dello Stivale in un potenziale cluster. Ecco allora l’invito a ridurre il più possibile il numero degli “accompagnatori”, rivolto soprattutto a chi viene da fuori Roma: quasi il 30% dei candidati al concorsone non abita nel Lazio, quasi il 10% arriverà dalla Campania, ma c’è anche chi si metterà in viaggio da Puglia, Sicilia e Trentino Alto Adige. Chi viene da fuori di solito arriva scortato dai famigliari, a cui negli anni passati veniva concesso di sostare nei grandi slarghi adibiti a parcheggio della Fiera. Stavolta no. Per evidenti ragioni panemiche.
SERVE IL TEST
Il Comune, stilando le regole della maxi-selezione, promette il massimo rigore: «La violazione delle misure per la tutela della salute pubblica a fronte della situazione epidemiologica comporta l’esclusione dal concorso», si legge nelle direttive inviate agli aspiranti impiegati e pizzardoni. Tutti i candidati sono tenuti «obbligatoriamente a presentare referto relativo ad un test antigenico rapido o molecolare, effettuato mediante tampone oro/rino faringeo non prima di 48 ore dalla prova concorsuale, con esito negativo, ad indossare mascherina FFP2 e a mantenere le distanze di sicurezza». Chi non si presenterà alla prova sarà considerato rinunciatario, «quali che siano le cause dell’assenza anche indipendenti dalla loro volontà, ancorché dovuta a forza maggiore».
I POSTI
Le prove che partono oggi si concluderanno il 31 luglio. Si comincerà con i 3.743 aspiranti dirigenti, che si contenderanno 42 contratti da manager a Palazzo Senatorio (da 90mila euro l’anno in su). Nella categoria dei dipendenti, si cercano invece 500 vigili urbani, 250 impiegati amministrativi e 100 funzionari, 200 impiegati del settore «tecnico, costruzione, ambiente e territorio», 100 addetti per i servizi informatici, 20 avvocati, 140 funzionari assistenti sociali, 80 funzionari del comparto scuola, altri 80 per i servizi tecnici. Il 60% abbondante delle domande riguarda un posto da impiegato amministrativo; il 25% dei candidati spera di fare il vigile urbano. La prova durerà in tutto 60 minuti, tempo nel quale i candidati dovranno rispondere a 60 quesiti.
Tutto sul tablet, niente scartoffie. Una mossa che dovrebbe velocizzare la proclamazione dei vincitori: margine ridotto per ricorsi e contro-ricorsi (come accadde dieci anni fa col concorsone di epoca alemanniana), il punteggio di ciascun candidato sarà spedito già a fine test alla commissione d’esame. Così il Comune spera di concludere l’infornata di dipendenti subito dopo l’estate.