Comunali Roma, schede sbagliate: è caos. Rischio ricorsi a pioggia

In alcuni seggi consegnati fogli-lenzuolo di un altro municipio: voti da annullare

Lunedì 4 Ottobre 2021 di Lorenzo De Cicco
Schede sbagliate, è caos: rischio ricorsi a pioggia

Municipio che vai, scheda elettorale che trovi. Ma può capitare, incredibilmente, che sia sbagliata. Dalla Cassia alla Massimina, a urne ancora aperte già affiorano le prime bizze legali. Lo spettro dei ricorsi si allunga sul post-voto, che non è nemmeno cominciato. Il pasticcio riguarda i fogli formato lenzuolo per le elezioni nei 15 municipi. Non la scheda blu per il sindaco, ma quella grigia, che cambia di quartiere in quartiere. In teoria, dovrebbe contenere i nomi dei candidati del territorio, gli aspiranti presidenti del municipio. In teoria, appunto. Perché dopo il primo giorno di votazioni, già fioccano le segnalazioni dai seggi: «Le schede? Erano sbagliate!». 

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A Case Rosse, nel IV municipio, il seggio 2301 è stato chiuso (poi riaperto) dopo che una cinquantina di elettori avevano già infilato la scheda nell’urna.

Peccato che sul foglio fossero stampati i nomi dei candidati di un’altra zona. Gli elettori, a quel punto, sono stati richiamati. In una scuola di Settecamini hanno distribuito le schede del V municipio anziché del IV. E anche qui, qualcuno aveva già votato. Altra clamorosa svista nel XV Municipio, a Valle Muricana, poco dopo Prima Porta: la scheda elettorale era quella del XII municipio.

Una carrellata di errori, insomma, che ha interessato anche alcune sezioni del VII distretto (Appio-Tuscolano), del XIV (Primavalle) e del III (Montesacro-Settebagni). «In diverse sezioni del III municipio hanno mandato schede di un altro municipio, le persone che erano venute a votare ora rinunciano», attaccano dalla lista Roma Futura, che sostiene Gualtieri. «Alcuni cittadini sono stati rimandati a casa», raccontano i Fratelli d’Italia.

 

REGISTRI IN RITARDO

Al seggio 2337 di San Godenzo, zona Cassia, «non erano presenti i registri elettorali degli uomini. E hanno dovuto consigliare di tornare dopo un’ora e mezza», denuncia il comitato elettorale del candidato dem del XV, Daniele Torquati. In alcuni casi, le schede sono state cambiate in corsa, prima del voto. In altri, si era già votato e sono state annullate. Ma i candidati già preparano i ricorsi, perché si parla di elezioni municipali, dove 40-50 voti di differenza possono costare un seggio nei parlamentini di zona.

Tra malori degli scrutatori (reclutati a fatica) e registri in ritardo, a complicare la giornata degli elettori anche le tessere difficili da rinnovare. Dopo le maxi-code all’Anagrafe, qualcuno si è presentato al seggio col documento senza più spazio per i timbri. E, mancando direttive comuni, ogni sezione ha deciso per sé: alla Montagnola gli elettori hanno votato comunque, al “Settembrini” del Centro no, sono stati rimandati a casa.
 

Ultimo aggiornamento: 5 Ottobre, 12:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA