Comunali Roma, fuga dai seggi: mancano i presidenti

Martedì 21 Settembre 2021 di Fabio Rossi
Comunali Roma, fuga dai seggi: mancano i presidenti

L’allarme arriva direttamente dal Campidoglio: i presidenti di seggio scarseggiano, a undici giorni dalla formazione dei seggi per le amministrative del 3 e 4 ottobre.

E non si tratta di un problema di poco conto, visto che le sezioni elettorali nel Comune di Roma sono 2.603 e che, al momento, le caselle ancora da riempire sarebbero un migliaio. E così l’amministrazione capitolina lancia un appello pubblico, sul suo sito web: «Considerata la necessità di reperire un adeguato numero di presidenti di seggio in sostituzione di quelli rinunciatari nominati dalla Corte d’Appello per le elezioni previste nel prossimo mese di ottobre e vista la scarsa adesione all’avviso rivolto ai cittadini e alle cittadine iscritti all’albo dei presidenti di seggio - si legge nell’avviso ufficiale - gli iscritti nelle liste elettorali di Roma Capitale, in possesso del diploma di istruzione secondaria di secondo grado, possono comunicare la propria disponibilità a sostituire i presidenti di seggio elettorale impossibilitati a svolgere l’incarico».

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La situazione

Insomma, in tanti hanno rinunciato (o non hanno voluto subentrare) per ricoprire un incarico che varrebbe sia per il primo turno che per i ballottaggi del 17 e 18 ottobre e, nei seggi del collegio di Roma Primavalle, riguarderà anche le elezioni suppletive per il seggio alla Camera dei deputati. Gli interessati per candidarsi, entro il 30 settembre, «devono dichiarare di essere iscritti all’albo dei presidenti di seggio e di avere eventualmente già svolto detto incarico oppure funzioni di segretario o scrutatore». Va ricordato che ogni presidente si sceglie il segretario (purché abbia almeno il diploma di scuola superiore), mentre gli scrutatori vengono nominati e sorteggiati dalla commissione elettorale.

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L’organizzazione

E in ogni tornata elettorale si ripropone puntale il problema delle sostituzioni in extremis: l’ultima volta, per il referendum celebrato a inizio autunno 2020, circa un quinto dei presidenti di seggio è stato surrogato dal Comune per rinuncia della persona già designata. Per i presidenti è prevista un’indennità di 187 euro per il primo turno (che diventano 224 per le sezioni dove si vota anche per le suppletive) e altre 187 per il secondo. Scrutatori e segretari, invece, ricevono 145 euro per il primo turno (170 dove si sceglie anche il nuovo deputato) e altrettanto per il ballottaggio.

I dati

Ma c’è anche un altro fronte ancora aperto, sul piano dell’organizzazione delle amministrative: i dipendenti a cui affidare, negli spazi della Fiera di Roma, la raccolta e la digitazione dei verbali delle sezioni elettorali. Un ruolo fondamentale per l’elaborazione e la rapida diffusione dei risultati del voto, per il Campidoglio e i 15 Municipi della Capitale. Qui la richiesta «urgentissima» di persone disponibili è interna, destinata ai dipendenti dell’amministrazione comunale, compresi quelli in servizio nelle sedi decentrate o nei plessi scolastici. «Il personale interessato potrà presentare la domanda presso l’ufficio del Personale della propria struttura - si legge nella circolare emessa dai dipartimenti Servizi delegati e Trasformazione digitale - Gli orari di effettuazione del servizio, basato su turni, si svolgeranno nei predetti archi temporali e saranno comprensivi di lavoro straordinario monetizzato fino ad un massimo di circa 60 ore a persona, e comunque fino a cessate esigenze».

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